Politica

Hackers sequestrano i file delle aziende e chiedono il riscatto

Silvia Kramar

da New York

All'inizio c'erano stati i virus: avevano infettato molti computer e si erano propagati, a velocità incredibile, da un continente all'altro. Adesso l'allarme arriva dal primo caso di ricatto elettronico: un nuovo e spaventoso trend che potrebbe, in brevissimo tempo, contagiare tutti gli Stati Uniti e il resto del mondo. La società di sicurezza Websense martedì ha ricevuto la telefonata di una azienda (il cui nome è ancora tenuto segreto) a cui gli hackers hanno chiesto un vero e proprio riscatto, dopo essere riusciti ad intromettersi nel loro computer e a «paralizzare» l'accesso ad alcuni files. «È l'equivalente - ha spiegato Oliver Friedrichs, un esperto della società di sicurezza Symantec - dell'avere qualcuno che si introduce in casa tua, che mette tutti i tuoi oggetti di valore in una cassaforte e poi ti chiede soldi in cambio della combinazione».
Questo riscatto, il primo di cui finora si abbia avuta notizia ufficiale, ha già un nome: ransom-ware. Ma anche se gli hackers si sono dimostrati furbissimi, riuscendo ad accedere specifici computer e criptando documenti di ogni genere, dai files di Word a quelli più complicati di Excel, dalle fotografie agli elenchi dei clienti, la somma del ricatto, di soli duecento dollari, fa pensare a qualche ragazzino.
Il fenomeno degli hackers minorenni è preoccupante: in un liceo di Sacramento, in California, tre minorenni sono riusciti a cambiare i voti sulle pagelle elettroniche dei loro professori. Alla Sheldon High School i professori si sono accorti quasi per caso che un voto di mera sufficienza era passato ad un A, il massimo della graduatoria. «Sono dei ragazzini furbissimi, spesso i più intelligenti» spiega Andrew Prestage, consulente del sistema scolastico dei licei californiani. «Che però non si rendono conto che con questa loro mania di fare gli hackers possono diventare i criminali del futuro».
Dall'esperimento al furto, il passo è fin troppo breve. Così, mentre l'Fbi lancia l'allarme e capisce che i ricatti del ransom-ware potrebbero costare miliardi agli utenti americani di Internet, i furti di dati personali sono ormai diventati una malattia inguaribile dell'informatica. Nove persone sono appena stati incriminati per aver saccheggiato i dati di decine di migliaia di clienti. A febbraio ChoicePoint, un'altra banca, è stata saccheggiata dei dati di 150mila clienti.

A marzo è stata la volta della banca dati LexisNexis.

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