Hamas non permette a centinaia di abitanti della Striscia di Gaza di partire per il pellegrinaggio alla Mecca. Uno dei cinque pilastri dell’islam è diventato un’arma politica nella battaglia tra il movimento islamista palestinese, che da giugno 2007 controlla il piccolo territorio costiero, e i rivali di Fatah, il partito del presidente Abu Mazen che, con il sostegno della comunità internazionale, è al potere in Cisgiordania.
L’hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, inizia in queste orea. I vicini egiziani, da tempo mediatori tra fazioni palestinesi, si sono dimostrati collaborativi con la Striscia di Gaza annunciando l’apertura del valico di Rafah. L’Arabia Saudita, il cui sovrano Abdullah ha il titolo di “custode delle due moschee sacre”, regola l’afflusso di pellegrini ogni anno definendo un numero limite di persone in arrivo da ogni Paese. Le nazioni islamiche sottomettono le proprie liste a Riad. Quest’anno, però, sono due i poteri palestinesi ad aver inviato i propri nomi: il governo dell’Autorità nazionale palesatine,con base a Ramallah, e quello di Hamas, con base a Gaza.
I palestinesi, dal giugno 2007, sono divisi non più soltanto geograficamente. Quando Riad ha accettato soltanto la lista in arrivo da Ramallah (4.000 individui in tutto, di cui 2.200 dalla Striscia di Gaza), le Forze esecutive del gruppo islamico hanno disseminato check point lungo le strade per andare verso il valico Rafah e il confine egiziano fermando i pellegrini sulla via anche con bastoni. Alcuni responsabili delle Agenzie di viaggio in contatto con Ramallah sono stati arrestati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.