Hamilton vince in Germania e passa in testa al mondiale di F1

Il britannico con la su Mclaren rimonta e mette dietro Piquet con la Renault e Massa con la Ferrari. Al sesto posto l'altro ferrarista Raikkonen che dice: "Ora è tutto più difficile". Domenicali: "Noi più lenti per tutto il week-end"

Hamilton vince in Germania e passa in testa al mondiale di F1

Hockenheim - Ev due: dopo Silverstone, Hockenheim: la McLaren vola e mulia la Ferrari. Lewis Hamilton su McLaren ha vinto il Gran Premio di Germania. Alle sue spalle la Renault di Nelsino Piquet e la Ferrari di Felipe Massa. Quarta posizione per la Bmw di Nick Heidfeld davanti alla McLaren di Heikki Kovalainen. Sesta la Ferrari di Kimi Raikkonen davanti alla Bmw di Robert Kubica. Nona la Toyota di Jarno Trulli dietro alla Toro Rosso di Vettel. Undicesimo posto per la Renault di Fernando Alonso, mentre l'altro italiano Giancarlo Fisichella su Force India ha chiuso la gara in 14/a posizione (ma poi è stato retrocesso di due posizionie per la vicenda del pit stop).

Con la vittoria Hamilton su McLaren passa in testa al Mondiale piloti di Formula 1 con 58 punti. Lo segue il brasiliano della Ferrari Felipe Massa con 54 punti. Il campione del mondo della scuderia di Maranello Kimi Raikkonen è invece al terzo posto con 51 punti davanti a Robert Kubica (Bmw) con 48 punti.

Hamilton "Non è stato un pomeriggio facile. Ma mi sono divertito", commenta il pilota della Mclaren dopo la vittoria, davvero importante, perché lo ha riportato in vetta alla classifica. "Alla fine - ha detto il driver britannico parlando pit stop non effettuato in regime di safety car che ha rischiato di compromettere la sua gara - ho avuto fortuna. Dopo il pit sono riuscito a superare Massa e poi ho visto Nelsinho davanti e mi sono dato la carica...".

Raikkonen "Ora le cose si fanno difficili...": con la solita franchezaza il finlandese Kimi Raikkonen fotografa la batosta subita dalla Ferrari sulla pista tedesca, la seconda consecutiva dopo Silverstone. In realtà per il campionato i numeri nudi e crudi non condannano il Cavallino (la Ferrari è prima nei costruttori e Massa e Raikkonen hanno solo quattro e sette lunghezze di distacco da Hamilton) ma è il modo in cui è maturata la sconfitta che pesa: le frecce d'argento volavano, le Ferrari guardavano da lontano lo stop delle McLaren. "Siamo andati piano - dice il responsabile della gestione Stefano Domenicali - per la prima volta in gara siamo stati i più lenti, è un dato di fatto. Non eravamo aggressivi al momento giusto. Non siamo stati velociin tutto il week end".

Ciò che lascia perplessi nel comportamento delle Ferrari è la mancanza di continuità. Si alternano prestazioni super a prove inspiegabili. Un atteggiamento già emerso l'anno scorso, ma una spiegazione c'era: l'affidabilità. Quest'anno non si capisce il perché. 

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