Haniyeh: «Non ci sarà alcun referendum»

Non ci sarà alcun referendum sullo Stato palestinese. Lo ha annunciato il premier palestinese, Ismail Haniyeh, il quale ha anche assicurato che il governo guidato da Hamas non cadrà nonostante l’offensiva israeliana. «Abu Mazen - ha affermato Haniyeh - aveva detto che se si fosse raggiunto un accordo, non ci sarebbe stato alcun referendum. L’accordo c’è». L’intesa tra le fazioni sul cosiddetto «documento dei detenuti» è stata sottoscritta da tutte le fazioni, tranne la Jihad islamica, anche se Hamas ha sottolineato che non si tratta di un riconoscimento implicito dello Stato di Israele. Poche ore dopo il raggiungimento dell’intesa, l’esercito israeliano aveva lanciato l’offensiva nella Striscia di Gaza per liberare il caporale catturato domenica scorsa. E proprio alla liberazione del militare, il premier palestinese ha dedicato parte del suo discorso ai fedeli, ribadendo che si sta facendo ogni sforzo per arrivare al rilascio. Haniyeh ha accusato Israele di aver dichiarato «guerra aperta» ai palestinesi dopo che «è fallito il tentativo di ricattare» il governo e spingerlo a fare concessioni.

Intanto Israele ha revocato il diritto di residenza a Gerusalemme a un ministro e tre parlamentari di Hamas, preparando così la strada alla loro espulsione dalla parte orientale della Città Santa. «Sono membri di un’organizzazione terroristica votata alla distruzione di Israele» ha detto una fonte israeliana, «e questo è in contraddizione con i loro obblighi di cittadini nei confronti dello Stato».

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