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"Hanno fatto di tutto per fregarmi. Il leader Idv ora deve chiarire"

L’ex Guardasigilli Mastella: "Vittima di un’aggressione da varie procure. Magistratura e Csm si muovano. Inquietante la deposizione del testimone che parla del verbale prestampato con il mio nome"

"Hanno fatto di tutto per fregarmi. Il leader Idv ora deve chiarire"

Onorevole Clemente Mastella. Si sente vittima di un complotto?
«Quanto ho letto stamattina (ieri, ndr) sul Giornale mi ha fatto venire i brividi. È terrificante. È la dimostrazione di quanto vado sostenendo da tempo: sono vittima di una scientifica aggressione mediatico-giudiziaria da parte di varie procure con modalità che si somigliano fra loro. Qualcuno voleva eliminarmi dalla scena politica utilizzando strumenti illegali».

Chi la voleva eliminare?
«Lo stabilirà la magistratura che ho sollecitato ad agire rapidamente proponendo denuncia-querela nei confronti dei responsabili dei gravissimi reati commessi in mio danno. Il mio avvocato Giuseppe Benedetto sarà domani in procura, io sono a disposizione per ogni chiarimento. Tanto per cominciare vorrei che si chiarisse il ruolo eventualmente ricoperto da Antonio Di Pietro, così come scrivete voi, citato dall’investigatore della finanza nelle registrazioni consegnate ai pm di Bari».

Lei conosceva qualcuno dei protagonisti dell’inchiesta per truffa, avviata dalla procura di Larino, che sarebbe all’origine del tentativo di incastrarla?
«Nessuno. Non conosco, come lui non conosce me, il testimone che ha raccontato in aula di come gli venne sottoposto un verbale già redatto, solo da firmare, con il mio nome infilato dentro. Non conosco l’imprenditore indagato dalla finanza che ha registrato di nascosto l’investigatore che gli parlava del complotto nei miei confronti e della lettera di Di Pietro. Non conoscevo nessuno, e nonostante ciò gli inquirenti facevano domande sul sottoscritto. Ce l’hanno messa tutta per fottermi».

In che senso?
«Siccome io sono della provincia di Benevento, in quest’inchiesta fioccavano le domande su Mastella. Anche il finanziere, sotto intercettazione, fa riferimento a un dipendente di un’azienda sequestrata all’imprenditore Giorgetta solo perché è delle mie parti. Lo stesso è accaduto nell’inchiesta di Santa Maria Capua Vetere: le domande che facevano i magistrati giravano sempre intorno al mio nome. Erano “fissati”, anzi “ossessionati” da Mastella. Ecco. Mettetevi nei miei panni, tutto ciò è semplicemente folle, infernale, diabolico. Come se non bastasse a Santa Maria ci sono stati anche “ascolti illeciti” per una vicenda che rivelerò quando sarò chiamato a testimoniare al processo. Per non dire dell’inchiesta Why Not di Catanzaro. Lì c’era un pentito, tale Tursi Prato, che si diceva avesse detto cose drammatiche nei miei confronti, e poi, interrogato a Roma, ha negato tutto».

Quindi?
«Quindi a questo punto deve intervenire la procura generale e soprattutto il Csm. I fatti denunciati sono allucinanti. Bisogna appurare immediatamente se esiste questa famosa lettera, o esposto, alla procura di Larino, che sarebbe alla base delle indagini nei miei confronti e di cui si fa cenno continuamente nelle intercettazioni/registrazioni. Sicuramente c’è la deposizione di quella persona che parla del verbale prestampato col mio nome. Perché? Perché io? Chi ha suggerito il mio nome? Per quale ragione? Per quale tipo di compiacenza? C’era per caso una medaglia al valore per chi fregava Mastella? A che pro?».

Alle 15.31 sulle agenzie esce la notizia che Di Pietro ha ammesso d’aver presentato lui l’esposto alla magistratura. Richiamiamo Mastella.
Onorevole, ci scusi ma Di Pietro ha appena ammesso di aver fatto il suo dovere di cittadino dopo essere venuto a conoscenza di «fatti che potevano interessare la magistratura».
«Ma allora l’ha fatto lui l’esposto? L’ha firmato lui l’esposto nei miei confronti? E che dice? Di cosa mi accusa? Eppoi, scusate, ma se agli atti di quel processo non c’è alcun riferimento all’esposto di Di Pietro, di che esposto parla? A quali fatti fa riferimento? È provato che io non conosco nessuno. Ecco... ora capisco... conferma la storia della “lettera” di cui parla il finanziere intercettato. E allora qualcuno mi spieghi perché non sono mai stato sentito. Perché nessuno mi ha chiamato? C’è da capire se esiste un collegamento con la procura di Larino... e il procuratore molisano che dice? Che storia pazzesca...».

Ore 16.54. Dopo che Mastella ha annunciato alle agenzie iniziative legali, Di Pietro smentisce quanto detto poco prima. Alle agenzie di stampa fa sapere che lui non ha presentato alcun esposto contro l’ex ministro. Richiamiamo Mastella.

Onorevole Mastella, ci scusi di nuovo.
«Che altro c’è?».

Di Pietro nega d’aver presentato l’esposto.
«Cosa? Adesso nega? Prima conferma, poi, nega. Non mi faccia dire di più.

La magistratura si deve muovere subito, la cosa non è grave, è gravissima».

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