
Questa mattina c’è stato un momento in cui parte dell’umanità ha guardato il vuoto, non quello cosmico senza vita e senza tempo dei buchi neri che io ascolto per addormentarmi, tanto meno quello di chi in questo momento si trova sotto i bombardamenti. Piuttosto quello per un occidentale molto più terrificante di un browser che dice “Error”.
Ebbene sì, ChatGPT era down in tutto il mondo, con milioni di utenti paralizzati, incapaci di scrivere un post su Facebook o una mail al capo o una frase da rimorchio su Tinder senza l’aiutino del loro modello preferito. Cinquantadue minuti di silenzio digitale, un’eternità per chi vive abituato a scrivere un prompt senza riuscire a mettere giù un pensiero proprio.
Facendosi un rapido giro sul web ho trovato l’isteria collettiva: su Reddit panico globale, su Twitter (o X, come cavolo si chiama oggi, il fatto che continuiamo ancora a chiamarlo Twitter dovrebbe far sorgere qualche dubbio a Elon), orde di leoni (che fanno rima con altri …oni) da tastiera smarriti che non sapevano più con chi litigare, e persino i manager di startup che non riuscivano a copiare frasi motivazionali da spacciare nei meeting. Eppure… eppure la dashboard ufficiale di OpenAI dichiarava che era tutto “fully operational” (sicuri?), il che ha mandato ancora più in confusione tutti (si saranno chiesti: solo a me sta succedendo? Perché proprio a me?).
Tecnicamente il blackout è iniziato alle 6:33 UTC (le nostre 8:33 di mattina), i server restituivano errori di capacità e connessione (e se fosse stata una prova tecnica di sciopero dell’AI?). Downforeveryoneorjustme ha registrato l’interruzione globale, durata circa 52 minuti, mentre i più ansiosi continuavano a ricaricare la pagina status.openai.com, la quale continuava a mostrare un verdissimo (e falsissimo) “All systems operational” (anche le dashboard aziendali hanno imparato l’arte zen della negazione).
In quei 52 minuti la gente ha dovuto improvvisare: qualcuno ha persino provato a pensare con la
propria testa (senza grandi risultati, mi pare). Alla fine il sistema è tornato online, l’apocalisse è stata sventata e tutti hanno potuto chiedere a ChatGPT di scrivere post indignati e intelligenti sulla caduta di ChatGPT.