Nanni Scaglia
da Motegi
A Motegi, a casa della Honda, abbiamo insegnato al mondo come si fa ad andare in moto. Loris Capirossi(33 anni), Valentino Rossi (27), Marco Melandri (24) sono il passato, il presente e il futuro della MotoGP, il meglio del motociclismo mondiale, i campioni che tutti ci invidiano. «Un podio completamente italiano è una bella soddisfazione: siamo i più forti di tre generazioni di piloti», si esalta Rossi, secondo al traguardo, ma sempre più vicino al capoclassifica Nicky Hayden, quinto e ormai a 12 punti. Solo quattro gare fa erano addirittura 51.
«Da qui all'ultimo giro di Valencia - dice Valentino - il pensiero sarà solo ed esclusivamente a come fare per vincere il titolo. Mancano appena due gare e 12 punti sono ancora molti, per me non sarà facile, ma non lo sarà nemmeno per lui. Sinceramente, se riesco a guidare come voglio, il nostro potenziale - il mio, quello della squadra e della moto - è superiore a quello di Hayden: possiamo arrivargli sempre davanti».
Il messaggio di Rossi è chiaro, inequivocabile e arriva al termine di una gara esaltante per i nostri piloti, che come era già successo a Brno nel 2005 (allora vinse Rossi davanti a Capirossi e Biaggi) hanno trasformato il motomondiale in un campionato italiano. Ha vinto Loris, con Valentino secondo e Marco terzo, in un podio entusiasmante per tutti: Capirossi ha ribadito di essere in forma straordinaria e di guidare come probabilmente non ha mai fatto in carriera, Rossi si è ulteriormente avvicinato alla vetta della classifica, Melandri si confermato ad altissimi livelli a solo una settimana dallo stupendo successo in Australia.
«Impossibile fare meglio di così - si gode il trionfo Loris - nelle prove abbiamo preparato meglio degli altri la gara, la Ducati ha funzionato alla grande e le Bridgestone erano veramente competitive. E io ho dato più gas che potevo. Nel primo giro Marco ha cercato di passarmi, ma io ho subito risposto, perché sapevo di avere un ritmo migliore. Mi ha pressato per farmi sbagliare, ma io non ho sbagliato. Poi Valentino ha fatto il primato della pista, pensando che io me la facessi sotto. Sbagliava».
Quando Capirossi è così in forma è praticamente imbattibile. Se ne è accorto anche Rossi, che pure ha sperato di vincere: «All'inizio faticavo un po', ma riuscivo comunque a tenere il ritmo di Loris e Marco. Quando ho superato Melandri e ho fatto un giro record, Capirossi era a poco più di un secondo e ho pensato di farcela. Ma quando gli hanno segnalato che stavo arrivando, ha accelerato di nuovo e per me non c'è stato nulla da fare. L'importante, comunque, è aver recuperato altri nove punti ad Hayden, oltre tutto su una pista sulla carta poco favorevole».
A due gare dal termine, ci sono cinque piloti in 34 punti, con Melandri a -27 e Capirossi a -31. «Io ci spero ancora - afferma Marco - anche se so che è difficilissimo. Ma non ho niente da perdere e nelle prossime gare potrò anche prendere dei rischi». Tesi che anche Capirossi condivide: «Questo è un campionato strano, tutto può ancora succedere.
Per tre grandi campioni come Loris, Valentino e Marco ogni impresa è possibile: per Hayden sarà dura resistere «a tre avvoltoi così», tanto per dirla con le parole di Capirossi.
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