Maurizio Acerbi
«Laudace colpo dei soliti ignoti» o, se preferite, «La classe operaia va al potere»; la cinematografia si presta ad inquadrare linizio di stagione degli Hearts, del Getafe e del Charlton, non proprio il gotha del calcio estero. Eppure queste tre formazioni stanno provando a ribaltare i valori e a mettere in discussione le gerarchie dei campionati scozzese, spagnolo ed inglese. Che sia una rivoluzione sono le cifre a dirlo.
Prendete il caso degli Hearts del magnate lettone Vladimir Romanov, uno che al contrario di Abramovich bada, eccome, alle spese. Rilevata una società sullorlo del fallimento, Romanov ha acquistato tra lo scetticismo generale giocatori cechi e delle Repubbliche baltiche. Una scommessa vinta e a basso prezzo se si pensa che la media di guadagno dei titolari è di 150mila euro. La squadra di Edimburgo ha tre punti di vantaggio sui Celtic (e oggi, le due si sfidano in campionato) e ben otto sui Rangers. Un terremoto se si va a guardare allalbo doro della lega scozzese, che ti fa risalire alla stagione 1984-85 (vittoria dellAberdeen) per trovare un nome diverso da quello di Celtic e Rangers. I «piccoli protestanti», come vengono soprannominati per contrapporli ai «piccoli cattolici» dei cugini degli Hibernians, stanno con i piedi per terra, anche perché la storia ha riservato loro amare esperienze. Come nel 1986 quando, ultima giornata di campionato, allHearts bastava un solo punticino per vincere il titolo; invece arrivò una sconfitta, resa più beffarda dalla contemporanea vittoria del Celtic che grazie ad un clamoroso 5-0 vinse il campionato per differenza reti.
Hanno, invece, molte similitudini Getafe e Charlton. Entrambe provengono da due piccoli quartieri secondari delle rispettive capitali. Il Getafe, che comanda nella Liga con quattro vittorie e due pareggi, alla sua seconda esperienza consecutiva nel massimo campionato è allenato da Bernd Schuster, uno abituato a grandi partenze con squadre sorpresa; lanno scorso visse una piccola favola con il suo Levante, poi finita male. Il Getafe, più che con Real o Atletico, ha nel Leganés la sua vera rivale. Qui ha sede una delle più prestigiose università spagnole, frequentata da molti studenti italiani che al sabato vanno a vedersi la partita di questo simil-Chievo. Lo stadio è intitolato ad Alfonso Pérez, la stella più famosa che ha militato nel Getafe.
Quanto al Charlton, secondo in Inghilterra dietro linarrestabile Chelsea, è difficile ipotizzarlo come unico rivale dei Blues; anche perché una delle due sconfitte subite è arrivata proprio contro il team di Mourinho. Con la maglia del Charlton (Di Canio vi ha giocato la sua ultima stagione inglese) sono stati in tanti a rilanciarsi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.