Milano - Il sogno di ogni studioso così come di ogni lettore che si rispetti è imbattersi in un inedito del proprio scrittore “culto”. Un abbozzo di romanzo iniziato e poi interrotto, un racconto dimenticato, una lettera privata: qualsiasi cosa possa aggiungere qualcosa alla narrativa, o alla biografia, del proprio Maestro. Quando però gli inediti sono tremila e il Maestro é Ernest Hemingway (1899-1961), allora più che un sogno è un Paradiso. Anche se la notizia arriva dall’“inferno”. Ada Rosa Alfonso, direttrice della Casa Museo Ernest Hemingway” dell’Avana ha annunciato che dal 5 gennaio oltre tremila documenti dello scrittore statunitense, finora custoditi alla “Finca Vigia”, la sua leggendaria casa cubana (acquistata dallo scrittore nel dicembre 1940 e restaurata recentemente così come lo yacht Pilar) saranno messi a disposizione dei ricercatori e degli studiosi in formato digitale, dopo un lungo lavoro di restauro e archiviazione.
Ma cosa c’è in questo baule del tesoro? Ci sono 3.200 pagine di documenti tra lettere, telegrammi, biglietti, quaderni e manoscritti, tra i quali spicca un abbozzo di finale diverso rispetto a quello conosciuto del celebre romanzo “Per chi suona la campana” e una stesura della sceneggiatura cinematografica de “Il vecchio e il mare”. “Si tratta di documenti quasi tutti praticamente sconosciuti, ad eccezione di qualche decina che erano stati utilizzati per la stesura del libro ‘Hemingway a Cuba’. Ma la stragrande maggioranza non sono mai stati visionati dagli studiosi, perché sigillati negli archivi della Finca Vigia per oltre 45 anni”, ha precisato Ada Rosa Alfonso.
Altri documenti di interesse sono alcuni testi cifrati, che secondo gli studiosi confermerebbero l’ipotesi della presenza di sottomarini tedeschi che si rifornivano di petrolio nella costa nord di Cuba durante la seconda Guerra Mondiale. Non solo. In un futuro saranno messi a disposizione altri mille documenti, fra cui, lettere, mappe e manoscritti che corrispondono al periodo di quasi 20 anni in cui Hemingway lavorò durante il suo soggiorno cubano. La Casa Museo Hemingway si trova a Finca Vigia, in località San Francisco de Paula, alla periferia dell’Avana, fu l’ultima residenza dell’autore di «Addio alle armi», dove si stabilì nel 1940.
La villa – secondo le volontà dello scrittore donata al governo cubano - fu trasformata in museo grazie ad un accordo tra la famiglia del premio Nobel della Letteratura 1954 e le autorità cubane, dove si custodisce tuttora anche lo yacht “Pilar”, con il quale Hemingway, grande appassionato di pesca, navigava nel Golfo del Messico. Qui sono rimasti altri duemila documenti circa fra lettere e manoscritti di opere, 900 mappe, tre mila fotografie e nove mila libri e riviste, la cui digitalizzazione è in corso: un progetto reso possibile da un accordo firmato nel 2002 tra il Consiglio nazionale del patrimonio culturale di Cuba e il Consiglio delle ricerche in scienze sociale degli Stati Uniti.
«A nostro parere questo progetto culturale è un esempio di quelle che potrebbero essere le relazioni tra gli intellettuali di Cuba e degli Stati Uniti», ha commentato Margarita Ruiz, presidente del Consiglio nazionale del patrimonio culturale di Cuba.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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