Domani a Bologna si riunirà il patto di sindacato di Hera, che riunisce il 51% del capitale in mano ai 163 Comuni azionisti della Regione Emilia-Romagna, per discutere delle prossime mosse della multiutility sul fronte alleanze. Tra le principali candidate a un matrimonio con Hera sembra esserci - secondo una fonte - proprio la vicina Enìa, la società nata dalla fusione delle municipalizzate di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Del resto, lo stesso presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano, ha detto una decina di giorni fa nel corso di un incontro con gli analisti a proposito delle diverse operazioni di aggregazione al vaglio della società, che «cè una opzione più casalinga che riguarda Enìa, società che opera in un territorio vicino, però non tale da consentirci quel salto dimensionale. Vedremo in futuro se sarà possibile avviare un dialogo». Dalla eventuale fusione nascerebbe un gruppo con oltre 3 miliardi di ricavi e un radicamento sul territorio molto importante.
Resta da vedere quali saranno le priorità di Enìa, divisa tra la quotazione in Borsa entro i primi del 2007 o unalleanza con un grosso operatore del settore. A Piazza Affari, intanto, il titolo di Hera ha chiuso in progresso del 2,88% a 2,89 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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