Economia

Hera-Meta verso un asse con i bresciani dell’Asm

Sì di Modena alle trattative per la fusione con i romagnoli

Hera-Meta verso un asse con i bresciani dell’Asm

Paolo Giovanelli

da Milano

L’obiettivo è quello di creare un’aggregazione che parta dall’Adriatico e arrivi fino a Brescia, comprendendo Hera, Meta e Asm. Dopo il via libera dei Comuni azionisti, il cda di Hera (che unisce le principali ex-municipalizzate dell’area romagnola, comprese Bologna, Ravenna e Ferrara) martedì ha detto sì alle trattative per l’aggregazione con Meta, ieri è stata la volta del cda modenese. Quanto a Brescia, i tempi saranno più lunghi, ma si sa che Giulio Sapelli, presidente di Meta, ha incontrato Renzo Capra, presidente di Asm Brescia e che i due si sono trovati sostanzialmente d’accordo. «Se riuscissi a fare questa aggregazione me ne andrei in bellezza» riferiscono abbia detto il vecchio, ma sempre combattivo, «patron» bresciano. Senza contare che l’asse con i romagnoli bilancerebbe quello con Endesa.
L’alleanza tra Aem Milano e Edf ha lasciato il segno tra le aziende locali: le dichiarazione del presidente del gruppo francese, Pierre Gadonneix, che ha parlato sostanzialmente di una integrazione verticale con Edison, ha suscitato non poca preoccupazione e dato una spinta ad intese che sembravano addormentate.
E ieri il cda di Meta ha dato il via alla trattativa con Hera, nominando Ubm e Popolare dell’Emilia Romagna come advisor. Proprio nei giorni scorsi l’amministrazione comunale modenese ha inviato una lettera in cui dichiara che «si completa la fase di competenza delle autorità pubbliche» e lascia mano libera al management. Così oggi Giulio Sapelli e Stefano Querci incontreranno Tomaso Tommasi di Vignano e Maurizio Chiarini per dare il «là» alla trattativa, poi toccherà agli incaricati condurla in porto: se la governance è decisa (Tommasi presidente, Sapelli vice presidente e Chiarini ad), come pure è deciso che Meta sarà fusa in Hera, restano da definire i concambi. L’obiettivo più ravvicinato per la conclusione è quello del 29 giugno, quello forse più realistico rimanda a fine luglio.
«Sarà una fusione per incorporazione - ha detto Sapelli al Giornale - Meta diventerà una società territoriale di Hera, dopo Bologna la più grossa società locale sarà quella di Modena. Il 51% del capitale apparterrà ai soci pubblici distribuito equamente tra Bologna, Modena e il gruppo delle altre municipalizzate.

Noi ci candidiamo anche a essere la società con la responsabilità dell’elettricità e degli impianti di tutto il gruppo: abbiamo una lunga tradizione nella distribuzione elettrica e possediamo il secondo termovalorizzatore italiano, dopo quello di Asm».

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