Hezbollah schiera 50.000 uomini

Hezbollah avrebbe dispiegato al confine con Israele 50mila «attivisti», dichiarando lo stato di allerta nel sud del Libano. Lo rivela il giornale libanese A-Safir, mentre Al-Akhbar, vicino al «Partito di Dio», sostiene che gli investigatori siriani impegnati nelle indagini sull’attentato contro Imad Mugniyeh sospettano un coinvolgimento di «organizzazioni di sicurezza che operano in Paesi arabi» e che fra gli arrestati ci sarebbero funzionari «non civili». Secondo A-Safir, Hezbollah avrebbe evacuato negli ultimi giorni tutti gli edifici nel sud del Libano che ospitano uffici politici o di attività sociali, in vista di un confronto con Israele dopo l’assassinio del comandante militare del «Partito di Dio».

Assassinio attribuito allo Stato ebraico, che ha fatto minacciare al leader di Hezbollah «una guerra aperta» contro gli israeliani. Il giornale Al-Akhbar rivela che la possibilità di un nuovo confronto militare con Israele è stata discussa in incontri tra leader di Hezbollah, funzionari iraniani e siriani.

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