Hinterland, 600mila al voto per scegliere 31 sindaci

Urne aperte domenica e lunedì. Maria Stella Gelmini: «L’occasione per buttare fuori Prodi dalla provincia»

Urne aperte dalle 8 di domenica alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Appuntamento al seggio in 31 Comuni della Provincia, dove sperano qualcosa come 128 aspiranti sindaci, tra cui 17 donne. Che si sono affrontati in campagna elettorale per conquistare il voto di 567mila elettori.
Tornata che chiama al voto gli elettori di Abbiategrasso (amministrazione uscente sinistra), Buccinasco (sinistra), Cernusco Sul Naviglio (centrodestra), Garbagnate (sinistra), Legnano (centrodestra), Lissone (centrodestra), Magenta (centrodestra), Meda (centrodestra), Melegnano (sinistra), Monza (sinistra), Pieve Emanuele (sinistra), Rho (sinistra), San Donato (sinistra) e Sesto San Giovanni (sinistra): elenchino dei Comuni superiori ai 15mila abitanti cui segue quello delle amministrazioni con meno di 15mila abitanti: Binasco (di centro), Canegrate (sinistra), Carnate (sinistra), Cassinetta (sinistra), Cesate (sinistra), Cuggiono (centrodestra), Dresano (lista civica indipendente), Lentate sul Seveso (sinistra), Lesmo (centrodestra), Magnago (centrodestra), Noviglio (sinistra), Pero (sinistra), Pregnana (sinistra), San Giorgio sul Legnano (centrodestra), Vernate (lista civica), Vimodrone (sinistra) e Vittuone (centrodestra). Fotografia delle amministrazioni uscenti, con 11 governate dal centrodestra.
Da segnalare che in caso di ballottaggio - se nessun candidato raggiunge il 50% dei voti - si ritorna alle urne il 10 e 11 giugno. Ma la Cdl tenta ovunque di vincere al primo turno, «lanciamo un appello al nostro elettorato perché si presenti al voto il 27 e 28 maggio» prega Maria Stella Gelmini: «Quelle amministrative non sono elezioni di serie B ma l’occasione per buttare fuori Prodi dai Comuni del Milanese».
Messaggio, incluso «votare è diritto e dovere», che il coordinatore regionale di Forza Italia lancia anche a «quell’elettorato che non è dalla nostra parte politica». Chiaro, chiosa Gelmini, che l’appuntamento di domenica e lunedì è tra due diverse concezioni del mondo, dalla famiglia alla sicurezza passando per lo sviluppo economico. Temi all’ordine del giorno insieme a quelli più prettamente civici di una campagna elettorale serrata, soprattutto a Monza e Sesto San Giovanni.
Il duello nel capoluogo della neo-Provincia di Monza e Brianza che coinvolge poco più 97mila elettori spalmati su 111 sezioni vede protagonisti Marco Mariani (centrodestra) contro Michele Faglia (sindaco uscente della sinistra). A sostenere il medico Mariani sono dodici liste contro le sei che hanno invece scelto di stare con l’architetto Faglia. La parola d’ordine impartita da Mariani ai suoi sostenitori è «tutti uniti a votare», sapendo che il test monzese è decisivo anche per la Monza del 2009, quella che si staccherà infatti da Milano e diventerà Provincia. Fronte che vede Mariani già pronto: «Dopo la vittoria la cosa più urgente è fare squadra con gli altri amministratori della Brianza e preparare le provinciali del 2009, in modo da evitare il terreno minato che sta preparando Penati».

E proprio Penati in quel di Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado d’Italia che l’ha visto sindaco, ha scelto di non schierarsi al fianco dell’uscente Giorgio Oldrini, sindaco che cinque anni fa vinse col 63% dei consensi e che, oggi, vede contrapporsi l’imprenditore Giuseppe Pasini. Un sindaco «cubano» contro un aspirante sindaco riformista che sa parlare agli 82mila abitanti che domenica e lunedì hanno l’occasione per riportare il buon governo in quel di Sesto.

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