Camera con servizi ad uso di transgender: è la prospettiva che si apre adesso per risolvere, una volta per tutte, la questione nata dalla presenza in parlamento di Vladimiro Guadagno, alias Vladimir Luxuria, il transgender, appunto, che nei giorni scorsi è entrato in rotta di collisione, nel gabinetto delle signore di Montecitorio, con la portavoce nazionale degli azzurri Elisabetta Gardini. «Trovarselo di fronte è come se mi avessero stuprata» pare sia stato il commento a caldo dellesponente di Forza Italia, prima di cacciare il-la collega dai bagni delle deputate. Poi la faccenda ha assunto toni ancora più roventi, soprattutto per il tentativo del sindacato Cgil di segare le polemiche chiedendo la costruzione di bagni unisex. Ed è tornata dattualità la proposta fatta in tempi insospettabili - praticamente a inizio legislatura, il 4 maggio scorso - dal ligure Lucio Barani, deputato socialista riformista, craxiano inossidabile ed ex sindaco di Aulla, che ha indirizzato tanto di lettera urgente al presidente della Camera Fausto Bertinotti, sodale ideologico di Luxuria.
«Per le persone transgender, e nel periodo di transizione per le persone transessuali - ha scritto particolareggiatamente allepoca Barani - esiste una causa di disagio psicologico e difficoltà a livello sociale per la divergenza tra aspetto esteriore e sesso psicologico, e che non sia giusto provocare legittimo imbarazzo tra uomini, donne e transgender relativamente allutilizzo delle toilette in uso al parlamento italiano». Proprio per questo, insiste Barani, sarebbe il caso di prevedere la realizzazione di «unapposita toilette a Montecitorio per deputati transgender e transessuali, eliminando così unautentica barriera architettonica e risolvendo una causa di grave disagio psicologico nel pieno rispetto dellorientamento sessuale e dellidentità di genere che appartiene, in modo diverso, a tutti noi». Sollecita - e in qualche modo possibilista - la risposta di Bertinotti: «La informo - dichiara lex leader di Rifondazione - di aver investito della questione i deputati questori ai fini delle valutazioni di competenza».
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