«Ho fatto disastri, ma non sono un terrorista»

Tutto Cassano, argomento per argomento, dalla Nazionale fino allo scudetto. Lo show è durato 48 minuti, poteva continuare per tutto il giorno.
CAMBIAMENTO «Sono cambiato a Genova, anche grazie allo staff tecnico che mi segue e mi aveva messo a disposizione Marotta. Ora sono 4 anni che non faccio una cag....e se sbaglio una volta non gettatemi la croce addosso. L’età ti fa maturare. Nei primi anni di serie A ho fatto disastri inenarrabili. Ho dovuto cambiare per diventare un giocatore serio altrimenti sarei tornato a fare il salumiere».
GLI ALLENATORI «Delneri mi ha convinto a fare la seconda punta. Da uomo vero mi ha detto: “O fai questo o sei fuori“. Mi ha fatto capire, anche tenendomi fuori un po’, che giocando in attacco potevo essere devastante. Prandelli è una persona fantastica con cui mi trovo davvero bene. A Roma l’ho messo in difficoltà, ma quando mi ha ritrovato cambiato era l’uomo più felice del mondo. Sta credendo in me come uomo, non posso che ringraziarlo. Lippi? Pensiamo al presente e al futuro. Capello? Gliene ho fatto veramente tante, è stato il mio periodo peggiore tra Roma e Madrid, ho fatto tanti errori».
NAZIONALE «Esco ed entro in Nazionale da anni, la maggior parte delle colpe è mia. Mi prendo la responsabilità per gli errori che ho fatto. Ora sono partito bene, spero di proseguire sulla strada giusta ma non sono un terrorista. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno, nè allenatore, nè giornalista, eppure passo per quello che rovina lo spogliatoio. Voglio riprendermi il tempo perso ma non prendermi la Nazionale sulle spalle. Chiellini e De Rossi sono i leader. Quando Prandelli a Tallin mi ha chiesto “come stai?“ per il mal di schiena, gli ho detto che se voleva farmi uscire non c’era problema. Magari faccio sempre come in Estonia: non tocco palla e in 3 minuti decido la partita. Così vi faccio mangiare tutti per parecchio tempo».
BALOTELLI «Lasciate in pace Balotelli, che a 20 anni gli errori li facevate anche voi. Io la chioccia di Mario? La vedo dura, visto il tipo che sono. Vedo sempre sottolineati i suoi errori, un incidente d’auto diventa una cosa enorme. Invece lasciatelo in pace, perchè sennò per 15 anni vive le pene dell’inferno. É un talento, va bene parlarne ma senza esagerare. Tanti bambini si allontanano dal calcio, oggi il primo obiettivo è farli studiare. Giusto così, però vedo in giro pochi ragazzi in grado di diventare campioni. Tornare a divertirsi? Sì, però poi la qualità la devi avere. Leggo che Bolt vuole fare il calciatore: corre per cento metri poi però il campo finisce...».
TOTTI, FIRENZE E MILAN «Carolina mi ha cambiato la vita, la ringrazierò per l’eternità. Parlando col mio procuratore, ho confessato un sogno: tornare a giocare con Totti. Gli lascerei volentieri la maglia numero 10 in Nazionale. Con lui ho fatto tanti gol.

Prima pensavo ai colpi, alle cavolate, ora penso alla squadra. Mi sento più forte, perchè ci sono 10 compagni che mi aiutano. Firenze è una piazza che mi piace, Garrone mi convinse a non partire. Lo scudetto? Al Milan: avete visto chi ha comprato?».

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