Ho girato quella pellicola che avevo solo sedici anni

Egregio Signor Bruzzone, vorrei comunicarle il mio disappunto nei confronti dell’articolo che mi riguarda e che per caso ho avuto modo di leggere pubblicato da «il Giornale»,edizione di Genova, il giorno 30 aprile 2006 a pagina 45.
A parte il giudizio ingeneroso nei miei confronti, peraltro del tutto lecito, vorrei farle presente che il film da lei recensito è stato girato 12 anni fa, quando io ero una poco più che sedicennne studentessa liceale. Nel frattempo, oltre al discusso genovese della pubblicità della Rai e a Gangs of New York la mia attività artistica e formativa ha avuto altre e ben più fondamentali tappe.
Nel 1996 ho superato la prova di ammissione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma (20 posti disponibili ogni anno e più di 500 richieste); mi permetto di ricordarle, fatto che sarà certamente noto ad un giornalista che scrive di spettacolo come lei, che questa è l’unica accademia statale esistente in Italia e riconosciuta all’estero, dall’indiscusso prestigio.
Nel 1999 ho conseguito il diploma nello stesso istituto e ho proseguito i miei studi approfondendo le mie conoscenze all’Actors Centre di Londra per due anni anche grazie ad una borsa di studio per merito arogata dall’Accademia Silvio d’Amico.
Ho fatto parte di numerose compagnie teatrali, tra cui quella del Teatro della Tosse, proprio a Genova, il Centro Nazionale Teatrale di Bologna, la compagnia del Teatro di Documenti di Luciano Damiani (nome a lei sicuramente noto) di Roma per citarne alcune.
Ho inoltre messo in scena i miei spettacoli al Teatro Duse di Roma, al Teatro della Gioventù di Genova (recensito nella e pagine de «il Giornale» con giudizi molto positivi dal suo collega Francesco Gambaro), al Teatro Tristan Bates di Londra, al Teatro Gobetti di Torino come finalista del consorso nazionale Prova d’Attore.
Ho preso parte con un mio spettacolo originale al Fringe Festival di Edimburgo, vincendo il premio GAI per i giovani artisti italiani all’estero, ho fatto parte del cast del Giulio Cesare al Teatro Man in the Moon di Londra e sono intervenuta al Centro Cultura Italiana di Londra come relatrice in un seminario per lo studio del teatro bilingue.
Le attività che le ho menzionato sono le più importanti, ma non le uniche, degli ultimi miei quattro anni professionali: ridurre la mia carriera alla sola partecipazione ad un film e ad una pubblicità mi pare sia una scelta dettata o dalla superficialità (sarebbe stato sufficiente fare una ricerca su Google per trovare il mio curriculum vitae aggiornato) o dalla faziosità (volta a suffraghare la sua tesi riguardante la mia «inguardabilità»).


Con la presente ricordo che il mio ultimo spettacolo «Maria, storia di tre donne» è stato rappresentato a maggio presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo, in Piazza del Popolo, a Roma: la performance, scritta e allestita da me e da due colleghe, è stata già portata in scena a Roma (Teatro di Documenti, parco di Tor Marancia, Teatro Argot) ed in versione inglese a Londra (centro culturale Intermission)
Certa di una sua risposta, la saluto cordialmente.

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