Silvia Kramar
da New York
Dopo le follie pseudoreligiose di Tom Cruise e le smanie di Madonna, in adorazione della Cabbala ebraica, adesso è il turno di Jennifer Aniston a dimostrare che la fama può dare alla testa. Dopo essersi praticamente barricata nella villa di Malibu dove viveva con suo marito, Brad Pitt, prima che il divo più bello di Hollywood la lasciasse per la vampiresca (almeno così lhanno definita i rotocalchi americani) Angelina Jolie, la Aniston era diventata la «vedova doro» del cinema americano. Rinchiusa nel suo profondo dolore, rischiava di diventare la nuova Greta Garbo: girava nascondendosi dietro ampi occhiali da sole e cappelli svolazzanti, camminando per le strade di Beverly Hills a occhi bassi. Grondando dolore ispirava simpatia, soprattutto alle donne.
Mentre Angelina e Brad lanciavano vittoriosi il loro film Mr. And Mrs. Smith e si facevano filmare con i due bambini adottati dalla Jolie, la Aniston si rifiutava di rilasciare interviste e soprattutto di sorridere. Ma ora ha deciso di scendere anche lei sul piede di guerra passando però da un eccesso allaltro, dopo lostinato silenzio ecco una raffica di fiammeggianti dichiarazioni, anche politiche, che cè da domandarsi se anche lei, come Tom Cruise, non abbia perso il senno.
Sul settimanale Newsweek appare una nuova Aniston, formato Jane Fonda: in unintervista accusa lamministrazione Bush, critica duramente i mancati soccorsi a New Orleans, indossa i panni della democratica spinta, spingendosi alle accuse più personali, come quando censura i molti uomini californiani che si sono fatti la plastica. «Guardate che noi donne ce ne accorgiamo subito» avverte, facendosi certo altri nemici. Per la prima volta lattrice ammette anche di aver pianto nella clamorosa intervista rilasciata al periodico Vanity Fair, la prima dopo la clamorosa rottura con Brad. «Va bene ho pianto - alza la voce - ma solo per un attimo. A voi non capita mai? E poi io sono facile alla lacrime, per esempio piango sempre quando vedo dei film commoventi sui bambini».
Che siano i figli di Angelina Jolie a farla piangere, adesso? Non a giudicare dal personaggio che la Aniston interpreta nel thriller psicologico Derailed, appena uscito sugli schermi americani con lintenzione di scioccare il pubblico. Spogliatasi della sua immagine di «ragazza acqua e sapone» che laveva lanciata nella popolarissima serie televisiva Friends, la star stavolta diventa una donna daffari che simbarca in una love story con un uomo sposato, Clive Owen, con il quale consuma una notte damore in un motel prima di essere entrambi ricattati. Ma i critici cinematografici non hanno applaudito: «Jennifer rimarrà sempre negli annali di Hollywood come una ragazza sorridente e buona, questo ruolo cattivo in cui cerca di somigliare a Lauren Bacall proprio non le calza» scrive il New York Post, a cui fa eco il resto della stampa aggiungendo che «il suo ruolo in Derailed sarebbe stato più adatto ad Angelina Jolie».
«È il mio primo thriller e mi sono divertita moltissimo» si è difesa invece la Aniston, lanciando unocchiata così cattiva da far concorrenza alla Glenn Close di Attrazione fatale. Nel frattempo la Aniston trascorre le giornate a sbattere in faccia ai paparazzi la sua vera love story con il collega Vince Vaughn: ma siccome tra qualche mese uscirà il loro film, The Break up, proprio sulla storia di una coppia che, nonostante la rottura sentimentale, deve continuare a vivere nella stessa casa, sulla falsa riga de La guerra dei Roses, questa nuova relazione viene vista da molti come un grosso colpo pubblicitario. «Quei due non sono certo Angelina e Brad - scrivono già alcuni critici -. Non crediamo che sullo schermo ci saranno le emozioni intense generate dai signori Smith».
Non contenta di essersi fatta una marea di nemici, la Aniston si è lanciata anche contro i media: «Siete tossici» ha urlato in faccia ai giornalisti, imponendo alla sua guardia del corpo di seguirla sempre con unenorme torcia elettrica con cui inondare di luce le macchine fotografiche con il preciso intento di rovinare le foto.
«Non leggo più le riviste, sono piene di spazzatura» ha tuonato, salvo mettersi anche lei a fare la giornalista, intervistando Shirley MacLaine per il mensile Interview e rincarando la dose di critiche ideologiche contro la Casa Bianca.
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