Cronache

Hop Altrove fa correre il pubblico

Francesca Camponero

La presentazione della stagione 2005/06 del teatro Hop Altrove si apre con un video di circa cinque minuti in cui, tra le note della colonna sonora del film del regista Wong Kar Wai, «In the mood for love», vediamo uscire dalle acque dei mari brasiliani il direttore artistico e regista Mario Jorio. Le voci di Franco Leo e Graziella Cerri, attori della Compagnia del Teatro, invitano il loro direttore ad uscire dal mare con un suadente: «Comincia a correre», ma tale frase è indirizzata al pubblico, che viene invitato a partecipare numeroso agli spettacoli della stagione ventura.
Questa nuova stagione si apre in maniera inconsueta, favorendo la danza con la programmazione di un video «Danza in video» dal 3 al 12 novembre. La danza, come dice Jorio avrà importanza maggiore di quanta gliene è stata data gli scorsi anni, in seguito alla collaborazione e consulenza artistica di Monica Casadei, che curerà la rassegna «Corpi scoperti». Il 16 e 17 dicembre danzerà Beatrice Limonati, straordinaria interprete e collaboratrice artistica di Pina Baush, in «Solo». Poi saranno a cartellone: la Compagnia francese Heliotropion, il 23 febbraio; Tir Danza, il 25 febbraio; Angela Torrioni Evangelisti, il 3 marzo; Martina Marasso, il 17 e 18 marzo.
Il primo spettacolo di prosa ci sarà dal 22 al 24 novembre di quest’anno, con «Cerimoniale», tratto liberamente da Fernando Arrabal, per la regia di Lucio Colle.
Per assistere alla nuova produzione della Compagnia Hop, si dovrà aspettare «Big shoot», di Koffi Kwaule, che andrà in programmazione dal 7 al 18 febbraio 2006. Dall’11 al 22 aprile ci sarà «Otello», liberamente tratto dalla tragedia di Shakespeare. Ambedue gli spettacoli per la regia di Jorio.
Di rilievo il progetto Buio a Teatro in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi, incontro fra teatro e non vedenti, un modo diverso di «vedere» a teatro. Sono quattro spettacoli d’ascolto per vedenti e non vedenti.
Mario Jorio racconta che l’attività del suo teatro in questi tre anni «è stata interessante, divertente, ma molto dura» e aggiunge, con la sua tipica ironia: «Ma siamo ancora vivi». Il suo teatro, attivo solo da tre anni, non ha potuto ricevere le sovvenzioni ministeriali di cui hanno usufruito teatri più «anziani», per cui ogni volta che inizia la stagione c’è sempre l’incognita di riuscire a portare a termine quanto si è preposto.

Quindi «cominciamo a correre» copiosi al Teatro Hop dove oltre ad assistere a spettacoli di qualità, ci aspettano anche incontri culturali in programma con gli aperitivi letterari, stages e corsi di formazione e un’ottima cucina, gestita da Ezio Piani.

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