Huawey: i cinesi che delocalizzano e scelgono l’Italia

«Delocalizzazione» delle attività di ricerca & sviluppo o di quelle produttive: è una parola molto di moda. Di solito le attività partono dall’Italia per raggiungere lidi dove il costo del lavoro, qualificato o manuale, è più basso. Questa volta però accade il contrario. Una società cinese ha infatti deciso di spostare un suo centro di ricerca di eccellenza tecnologica a Milano. Quella società porta il nome di Huawey e vede nell’Europa il suo secondo mercato globale dopo quello interno cinese.
Huawey ha 120mila dipendenti nel mondo e conta di raggiungere i 32 miliardi di euro di fatturato, vede ricavi nel nostro paese per 450 milioni.
La filiale italiana è la terza per importanza in europa dopo Gran Bretagna e Francia, con 500 dipendenti. Altre 100 persone verranno impiegate nel centro di ricerca e sviluppo per la tecnologia Microwaves che sarà aperto tra pochi giorni a Segrate.

Alle porte di Milano verranno infatti delocalizzate dalla Cina tutte le attività pertinenti all’R&D di questa tecnologia wireless che è utile per superare il cosiddetto digital divide. A capo del centro ricerca c’è un italiano, Renato Lombardi, 46 anni, vice presidente dello European Research Centre del colosso cinese delle tlc.

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