I 50 anni del bar che fece scoprire gli hippy

«Cafe Trieste» a San Francisco è di proprietà di un italiano. Sui suoi tavoli Francis Ford Coppola scrisse la sceneggiatura del «Padrino»

Hoy Wong è il barista più vecchio di New York. Ha servito da bere a Marilyn Monroe, che andava al suo locale ogni mercoledì sera, si sedeva al bancone circondata dagli ammiratori e ordinava un Martini molto secco. Conosceva il tavolo preferito di Judy Garland, in un angolino, dove rimaneva, da sola, per ore. Mister Hoy non ha mai smesso di lavorare: oggi è ancora attivo all’Algonquin Hotel, a due passi da Times Square, dove, lo scorso 23 agosto, ha festeggiato i suoi 90 anni.
Alle spalle, 58 anni di carriera, da Hong Kong (dove è nato) a New York, dove ha iniziato come barista al Freeman Chum, ristorante amato, oltre che da Marilyn, da Jerry Lewis e Dean Martin e ormai chiuso da anni; quindi è passato a un altro punto di riferimento per le celebrità in visita alla Grande Mela, l’Algonquin Hotel. Nel 1961 Hoy si è ritrovato a servire persino il duca di Windsor, in visita in America. «Chiese un “House of Lords Martini on toast” - ricorda il barista - e il capo cameriere andò in cucina a tostare il pane. Ma io avevo capito di che cosa si trattava e gli preparai il suo Martini con una scorza di limone tostata con un fiammifero». Il duca ordinò subito un secondo giro. Il bar dell’albergo ha ospitato anche gli incontri del circolo letterario «The Round Table», legato alla rivista The New Yorker. E, fra le sue clienti, c’è chi giura che abbia servito cocktail anche a Sophia Loren.
Sulla costa opposta, invece, l’istituzione è il «Cafe Trieste» di North Beach, a San Francisco, il bar dei beatnik e degli hippy che, quest’anno, ha festeggiato il suo primo mezzo secolo di vita. Il locale, che l’85enne Giovanni Giotta e sua moglie Ida Pantaleo avevano aperto con i pochi risparmi di emigranti nel quartiere italiano della città, è diventato famoso soprattutto grazie a Francis Ford Coppola, che vi si ritirava per scrivere la sceneggiatura de Il Padrino. «Papà Gianni» e la moglie non hanno dimenticato Trieste, lasciata ormai 55 anni fa: sulla parete del loro caffè, un affresco raffigura una caletta dell’Adriatico e i suoi pescatori, e proprio lì sotto si sedeva sempre Coppola. Anche Jack Kerouac e Allen Ginsberg amavano passare ore al «Cafe Trieste», insieme agli aspiranti scrittori e poeti della baia.

Ai muri, le foto dei grandi della musica italiana, Domenico Modugno, Gianni Morandi e Luciano Pavarotti.

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