Politica

I banchieri scaricano Fiorani «In tribunale contro di lui»

L’Abi sarà parte civile. Chiesta la sospensione di Bpi dall’associazione. Gronchi: «Risarciremo tutti i risparmiatori danneggiati»

Gian Maria De Francesco

da Roma

«Esprimo la massima esecrazione e la ferma condanna verso i comportamenti degli ex vertici della Banca Popolare Italiana». Non ha usato mezze misure Maurizio Sella, presidente dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, per sottolineare il netto distacco con il passato. «L’Abi - ha annunciato Sella - si costituirà parte civile nel processo contro l’ex amministratore delegato della Bpi, Gianpiero Fiorani, e il suo management chiedendo il rimborso dei danni di reputazione e immagine che quei comportamenti hanno causato al sistema». Chiaro il riferimento alla distrazione di somme dalla banca per la costituzione di un patrimonio personale stimato in 70 milioni di euro oltreché all’imputazione di esosi costi di gestione ai correntisti. «La classe dei banchieri non si vede rispecchiata per nulla in quei comportamenti», ha puntualizzato Sella aggiungendo che sarà avviata la procedura di sospensione della Popolare Italiana da associata Abi.
Sulle decisioni l’esecutivo, al quale partecipano i top manager delle principali banche italiane (Intesa, Unicredito, Sanpaolo Imi e Capitalia), ha espresso voto unanime.
Il provvedimento, meno drastico dell’espulsione, non ha impedito la cooptazione nell’esecutivo dell’associazione del nuovo direttore generale di Bpi, Divo Gronchi, il quale ha confermato agli altri banchieri di voler marcare una netta discontinuità con la gestione Fiorani e voler rimborsare i risparmiatori che hanno ravvisato dei danni dalla precedente amministrazione. Se contro Bpi sarà attivata la procedura di sospensione, che può durare al massimo un anno, anche Gronchi sarà «congelato».
Bisogna tuttavia sottolineare che l’ex amministratore delegato dell’istituto lodigiano, Gianpiero Fiorani, è stato tra l’altro vicepresidente dell’Abi fino a un anno e mezzo fa. «Possibile che non fossero stati mai avvertiti dai banchieri segnali o sospetti di ciò che sarebbe accaduto?», ha chiesto Il Giornale a Sella durante la conferenza stampa di fine anno. «Non abbiamo mai avuto nessun elemento di nessun genere per ipotizzare comportamenti di quel tipo. Su Banca Antonveneta vedevamo solo una scalata aggressiva», ha risposto il presidente dell’Abi.
L’incontro con la stampa di fine anno ha inoltre rappresentato l’occasione per fare il punto sugli emendamenti al ddl risparmio proposti dal governo martedì scorso. «Siamo soddisfatti - ha detto Sella - perché si va avanti, ma siamo d’accordo che la vigilanza vada fatta per funzioni e non per soggetti e dunque che la Banca d’Italia si occupi della stabilità, l’Antitrust della concorrenza e la Consob della trasparenza». Anche sulla scelta del governatore si auspica un coinvolgimento delle Commissioni parlamentari preposte con un voto a maggioranza qualificata. E Fazio? «Non abbiamo commentato la vicenda per rispetto e per evitare un conflitto di interessi. Il nuovo governatore dovrà essere una personalità di grande livello», ha concluso Sella.

Se in conferenza stampa si era manifestato accordo con la possibilità di rinnovare il mandato del governatore, in tarda serata il consiglio dell’Abi ha invitato il legislatore ad allungare la durata dell’incarico oltre i sei anni senza rinnovo «per evitare condizionamenti».

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