Per i Beatles quarant’anni da baronetti

da Londra

«Baronetto della Regina! Non posso crederci. Pensavo che per diventarlo bisognasse guidare carri armati e vincere delle guerre». Così John Lennon commentava la nomina a Baronetto dell’Impero britannico, titolo con cui la sovrana Elisabetta II volle insignire i Beatles, nel 1965, per i servizi resi alle esportazioni del Regno Unito. L’annuncio ufficiale, che precedette di qualche mese la consegna dell’onorificenza, non mancò di suscitare reazioni negative: subito colonnelli ed ex-ufficiali della Raf infuriati rimandarono a Buckingham Palace nastri e medaglie. Qualcuno intravide nel gesto anche un’abile mossa del primo ministro Harold Wilson, in cerca di consensi. Ma la notizia scatenò un putiferio di reazioni contrastanti e diversi membri dell’ordine restituirono indignati il titolo. La cerimonia con cui Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr entrarono nell’ordine dell’Impero Britannico si svolse il 26 ottobre a Buckingham Palace. Anche in quell’occasione i quattro di Liverpool non mancarono di creare scandalo: poiché in Gran Bretagna la legge puniva il proprietario della casa in cui veniva consumata droga, dichiararono alla stampa di aver fumato uno spinello nei bagni della regina.

Nel 1969, John Lennon decise di rispedire al mittente quella prestigiosa onorificenza, in segno di protesta per il sostegno dato dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti per la guerra in Vietnam e per il boicottaggio al suo disco Cold Turkey.

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