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I black bloc a Roma scatenano la guerriglia 100 feriti e 41 fermati

Dal corteo degli studenti si staccano i black bloc. Assalto alla polizia: sassate e bastonate. Video: 1 - 2 - 3. Blindati in fiamme, vetrine sfondate. Foto: 1 - 2 - 3. ANALISI La colpa è dei bombaroli della parola / M. de' Manzoni

I black bloc a Roma 
scatenano la guerriglia 
100 feriti e 41 fermati

Roma - Sanpietrini, bombe carta, bastoni e barricate infuocate. Scene di guerriglia urbana. Black bloc e centri sociali in piazza a Roma il cui centro brucia sotto i colpi dell'assalto antagonista. Una violenza che non si ricordava da anni, nella capitale dove, nel giorno della fiducia al governo, sono stati presi d'assalto i principali luoghi dell'istituzione pubblica, con la protesta si è spostata nelle vie del centro, diretta verso il Senato e la Camera. Guerriglia vera e propria, azione dura con i balck bloc protagonisti. Via del Corso è stata messa a ferro e fuoco: ribaltati i blindati delle forze dell'ordine, sfondate le vetrine dei negozi e distrutti i motorini e le automobili parcheggiati lungo il corso (guarda la gallery degli scontri). Un commando ha preso d'assalto la sede della Protezione Civile in via Ulpiano. Sono almeno cento i feriti, 57 dei quali uomini delle forze dell'ordine (guarda il video sui feriti). "Erano anni - commenta il sindaco Gianni Alemanno - che Roma non subiva una violenza simile, gratuita, vergognosa e senza giustificazioni".

Feriti e fermati Sono 41 i violenti fermati dalle forze dell’ordine al termine della guerriglia dopo la manifestazione. Sono tutti accusati di violenza, resistenza, devastazione e uso armi improprie. I fermati sarebbero giovani di Roma, Napoli e di diverse città della Toscana. Tra i fermati anche una francese. In totale più di 100 i feriti: 57 tra gli agenti delle forze dell'ordine, 62 tra i manifestanti, dei quali 40 medicati sui luoghi degli scontri e 22 portati in ospedale. "E' stato costante - spiega la Questura - durante tutta la giornata il lancio verso gli operatori di polizia di bombe carta, fumogeni, sanpietrini ed altri oggetti contundenti. In molti casi i manifestanti hanno agito indossando caschi e scudi. In più occasioni le Forze di Polizia hanno dovuto far ricorso all'utilizzo di lacrimogeni e a cariche di alleggerimento per disperdere i manifestanti violenti. Dopo i primi attacchi messi in atto in via degli Astalli e in Corso Rinascimento la situazione è degenerata dopo le ore 14 quando si è diffusa la notizia della fiducia ottenuta dal Governo. Tra via del Corso e Piazza del Popolo si sono ripetuti gli assalti, senza motivo, di un gruppo di circa 5.000 manifestanti. In particolare in via del Babuino centinaia di manifestanti hanno assaltato un contingente dando alle fiamme un veicolo blindato della Guardia di Finanza. E' stato necessario l'invio sul posto di un significativo numero di rinforzi per ripristinare l'ordine nella piazza così come nell'adiacente Piazzale Flaminio dove gli studenti hanno poi continuato ad ingaggiare i contingenti delle Forze di Polizia. Continuano nelle prossime ore le indagini per l' identificazione di ulteriori responsabile dei gesti violenti posti in essere in occasione delle manifestazioni odierne anche attraverso l'esame dei filmati della Polizia Scientifica".

Una giornata di violenza in una Roma blindata Nella mattina era iniziato tutto da un corteo di studenti in piazza per dire "no" al governo e alla riforma Gelmini. Dal corteo il lancio di primi petardi contro i mezzi blindati delle forze dell’ordine (guarda il video degli scontri). "Voi andate alla deriva, noi solchiamo il mare", hanno urlato i disobbedienti. Nel corso della giornata la situazione è poi precipitata. In piazza sono scesi black bloc e antagonisti che, armati di martelli, hanno spaccato i sanpietrini dalle strade, vasi, cartelloni pubblicitari, cartelli stradali, per poi usarli tirandoli contro gli agenti schierati. Inutili i lacrimogeni e le cariche delle forze dell’ordine per disperdere i black bloc. Ovunque le sirene delle automediche. Piazza del Popolo e piazzale Flaminio chiuse con barricate: gli ingressi sbarrati con auto date alle fiamme.

Black bloc in azione La guerriglia ha immobilizzato il centrodi Roma. I black bloc hanno preso d'assalto il centro della città per distruggere vetrine, ribaltare i blindati delle forze dell'ordine per dargli fuoco e prendere d'assalto i principali luoghi dell'istituzione pubblica. Una camionetta delle Fiamme Gialle e un blindato dei carabinieri sono state date alle fiamme dai manifestanti (guarda il video degli scontri). Le proteste violente, si sono acuite quando il governo ha incassato il voto di fiducia. Non appena le forze dell’ordine sono riuscite a sfondare la barricata dei manifestanti a piazza del Popolo, i black bloc si sono ritirati - oltre una densissima cortina di fumo dovuta alle bombe carta - in piazzale Flaminio (guarda la gallery degli scontri). I vigili del fuoco sono intervenuti con autocisterne e idranti in piazza del Popolo per spegnere le fiamme delle camionette infuocate.

Le vie di Roma prese d'assalto Pressochè ininterrotto è stato il lancio di oggetti da parte dei manifestanti molti dei quali sventolano la bandiera della federazione anarchica, con bandiere rosse e nere e inscritte in un cerchio. La battaglia ha interessato soprattutto via Ferdinando di Savoia che collega la grande piazza romana con lungotevere in Augusta. Qui i manifestanti hanno disposto delle barricate improvvisate dando alle fiamme altri cassonetti e utilizzando delle reti metalliche recuperate da un cantiere stradale. Nuova sassaiola a Porta del Popolo dove la polizia ha dovuto caricare per far indietreggiare i manifestanti fino al lungotevere. Il grosso del corteo si è poi spaccato mandando in tilt il traffico in tutta la città: con una parte diretta in direzione del quartiere Flaminio e l’altra, dalla parte opposta del Tevere, in Prati.

Il finanziere e la pistola In una foto è ripreso un momento drammatico degli scontri: un finanziere aggerdito da un gruppo di black bloc che a terra impugna una pistola e che poi viene aiutato da altri agenti dalla furia degli aggressori dopo essere stati pichhiato. Ecco il suo racconto: " "Mi sono ritrovato da solo per un momento e sono stato aggredito e strattonato dai manifestanti. Sono caduto a terra violentemente. Avevo lo scudo e il casco spaccato che era volato via dalla testa. Mi tiravano dalla giacca. Mentre ero a terra in ginocchio ho visto la mia pistola, con la sicura, che era in terra uscita dalla fondina. L'arma era comunque attaccata alla cordicella e io ho tirato quest'ultima per portarla al corpo e prenderla con le mani per impedire che altri la prendessero, poi i miei colleghi mi hanno trascinato via". "Un lato della giacca si è bruciato per un petardo esploso su di me", ha raccontato ancora l'appuntato scelto, di 42 anni, che è stato poi soccorso e portato all'ospedale Fatebenefratelli cavandosela con quatto giorni di prognosi. L'uomo ha contusioni al viso e alla spalla. "Sono ancora scosso - ha proseguito - ma allo stesso momento contento di essermela cavata".

Maroni: gestione equilibrata della piazza Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, attraverso il Capo della Polizia Antonio Manganelli, ha espresso al questore di Roma Francesco Tagliente e a tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine il proprio "apprezzamento per l’equilibrio e l’oculata gestione dimostrata in tutte le fasi della manifestazione".

La Russa: "L'obiettivo erano gli agenti" Giunto in serata in piazza del Popolo per salutare le forze di polizia impegnate negli scontri, La Russa ha duramento condannato gli scontri di oggi. "Oggi - ha spiegato il titolare della Difesa - c’è stata una sorta di raduno nazionale di tutti coloro che avevano il preciso obiettivo non di manifestare una protesta, un’opinione, ma di attaccare le forze dell’ordine, di impedire il legittimo percorso dell’ attività parlamentare". La Russa ha fatto sapere che tra le forze dell'ordine sono rimasti feriti almeno cinquanta agenti ("qualcuno di più piuttosto che qualcuno di meno"). Sono invece una quarantina i manifestanti feriti. Di questi 22 sono stati portati in ospedale per escoriazioni, tagli e contusioni.

Gelmini: "Sì al confronto, no alle violenze" Sì al confronto, no alle violenze. Così il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, reagisce agli scontri di oggi: "I leader dell’opposizione, i sindacati, la società civile prendano le distanze con chiarezza dai gruppi di violenti che stanno mettendo a ferro e fuoco Roma". "Abbiamo la responsabilità di adoperarci tutti - dichiara il ministro - per ristabilire un clima di convivenza civile e di dialogo costruttivo. Ognuno può esprimere il proprio legittimo dissenso in maniera pacifica e democratica. Il confronto può essere duro ma non deve mai degenerare nella violenza e nella intimidazione personale". "Per questo - conclude il ministro - voglio esprimere la mia solidarietà al segretario della Cisl Bonanni per le contestazioni di ieri".

Alemanno: "Violenza gratuita" Al termine degli scontri che hanno messo a ferro e fuoco la città, Alemanno ha incontrato i cittadini e i commercianti per dare loro la "solidarietà". Poi la promessa: "Cercheremo risorse per risarcirli". "C’è bisogno di uno scatto morale che coinvolga tutte le istituzioni che devono reagire", ha proseguito il primo cittadino di Roma elogiando il lavoro delle forze dell’ordine: "Hanno fatto tutto il possibile adottando strategie di prevenzione ma non basta".

Scontri a Milano tra antagonisti e polizia In tarda mattinata un gruppo di una cinquantina di antagonisti si è staccato dal corteo degli studenti a Milano all’altezza di piazza Fontana e ha fronteggiato per alcuni minuti un cordone delle forze dell’ordine lanciandogli contro uova e sassi. I disobbedienti, che volevano raggiungere la sede centrale dell’Università Statale, avevano in mano anche alcuni palloncini ripieni di vernice. Dopo qualche minuto la situazione è tornata alla tranquillità. Nel frattempo lo spezzone di corteo che ha proseguito il tragitto verso i giardini di via Palestro, si è fermato, in attesa dell’esito del voto di fiducia del governo alla camera, in piazza Cavour sotto il palazzo dell’Informazione. 

Il blitz a piazza Affari Un centinaio di studenti ha fatto irruzione nella sede della Borsa di Milano. I giovani, sotto l’insegna dell’ordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e Provincia, sono in parte riusciti a intrufolarsi all’interno di Palazzo Mezzanotte, mentre il servizio di sicurezza ha provveduto a sprangare le altre entrate. Gli studenti, alcuni con il volto coperto, hanno alzato uno striscione con la scritta: "Accozzaglia di affaristi, razzisti, ladri, mafiosi. Fund our future (Finanziate il nostro futuro). Dovete darci il denaro".

Intonando cori, il gruppo ha ricoperto la facciata di Palazzo Mezzanotte di volantini: "Join the resistance of new Europe (Unitevi alla resistenza della nuova Europa)", "Dovete ridarci il denaro".

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