Giovedì 21 maggio, ore 15.53. Arrivo il primo lancio dellAnsa, solo il titolo: «Consiglio dei ministri: abolita Ici prima casa». Giovedì 21 maggio, ore 9. Alla porta dei genovesi bussa il postino, anzi suona, magari due volte come da luogo comune. Tra buoni sconti e cataloghi cè anche una busta di Equitalia Polis, la società di riscossione tributi. Con ben evidente la scritta blu: Ici 2008. É il 21 maggio, non il primo aprile. Non è uno scherzo.
Aprendo la busta, arrivata a decine di migliaia di genovesi proprio nel giorno in cui Silvio Berlusconi mantiene limpegno di abolire la tassa sulla prima casa, si possono trovare i bollettini per il versamento, in unica soluzione o in due rate. Precompilati, ma solo per la parte relativa ai dati del contribuente e della società Equitalia destinataria del pagamento. Non cè scritto, tanto per essere chiari, la cifra da versare.
Come accompagnamento cè una lettera, questa volta su carta intestata del Comune di Genova, direzione tributi. Spiega come Tursi «prosegua la sperimentazione di attività di assistenza ai cittadini per il corretto pagamento dellIci». Unopera volontaria, non un atto dovuto per lamministrazione, dunque. Un atto che si sarebbe potuto tranquillamente evitare proprio nel momento in cui tutta lItalia sapeva che il governo avrebbe abolito lIci sulla prima casa a partire dal giugno 2008. È vero, non cera fino a ieri un decreto o una disposizione formale che lo confermasse, ma la data del primo consiglio dei ministri era stata fissata. Bastava attendere un giorno in più per evitare ai genovesi la confusione e il timore di dover pagare ancora una tassa che invece, come promesso, proprio ieri è stata abolita.
Una decisione, quella di spedire moduli e lettere, che tra laltro ha portato una notevole spesa di spedizione e di stampa. Se è vero che il Comune non poteva essere certo dellabolizione, la scelta di attendere almeno fino a ieri prima di spedire le lettere non avrebbe certo comportato violazioni di legge né offerto ai cittadini un alibi in caso di mancato pagamento. Tantopiù che il Comune non manda bollettini precompilati con la cifra da pagare a ogni singolo cittadino (come potrebbe fare visto che conosce gli importi dovuti e in caso di pagamento irregolare sa verificare se cè un ammanco).
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