I buoni per la vendemmia vanno bene al Nord ma non nel Mezzogiorno

da Roma

Una buona annata per il vino del Sud, stagione un po’ meno incoraggiante per la previdenza nelle stesse zone. La vendemmia del 2008 sarà ricordata come quella «sudista» titolavano pochi giorni fa le agenzie, dando conto di una produzione di uva più che generosa nel Mezzogiorno, resa ancora più evidente dalle cattive performance dei vigneti al Nord. Ieri l’Inps ha dato conto di un raccolto andato in modo opposto, quello dei voucher, per pagare le prestazioni saltuarie di studenti e pensionati. Si tratta di buoni da 10 euro che i datori acquistano e che poi i lavoratori incassano per 7,50 euro netti. Il resto serve a coprire gli oneri previdenziali e assicurativi.
A istituirli è stata la legge Biagi. L’attuale esecutivo, una volta superata la fase di sperimentazione, è intenzionato a stabilizzarli, estendendoli anche ad altri lavori occasionali (ora valgono solo per la vendemmia e sono limitati a pensionati e studenti). Un modo per semplificare la vita dei datori, che sembra avere convinto il Nord e lasciato fredde le regioni del Centro e del Sud. Su 170.125 voucher venduti in tutto il Paese - ha informato ieri l’Inps - più di 85mila sono stati staccati nel Veneto, con il record di 53mila nelle provincia di Treviso. Nella regione i buoni sono addirittura terminati. Stessa situazione nel Friuli-Venezia Giulia con 25mila, 23mila nel Piemonte e più di 13mila in Lombardia.
Cifre molto diverse nel resto del Paese. Si salva l’Emilia-Romagna, con 16.000 buoni, mentre la Toscana del Chianti si è fermata a 1.000. Inesistente il resto del Paese: solo 400 in Puglia e 300 in Basilicata. Forse in alcune regioni, «la vendemmia inizia più tardi», come riporta il comunicato dell’Inps. Ma il ministero del Welfare sembra avere dato un’interpretazione un po’ diversa, visto che ha disposto una intensificazione delle ispezioni in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna, per «la maggior probabilità di ricorso a forme di lavoro irregolare».
Possibile che in alcune regioni abbiano pesato problemi organizzativi. La Cia da giorni lamenta qualche farraginosità. Oppure c’è qualcuno che ha semplicemente preferito non pagare per niente i contributi. Comunque anche al Sud non manca chi li apprezza e li utilizzata. Conferma Antonio Rallo, della casa vitivinicola siciliana di famiglia Donnafugata: «Abbiamo potuto prendere quattro persone in più, pensionati specializzati, che ci aiuteranno a terminare la vendemmia senza ritardi». La vendita dei buoni, comunque, continua. E il giro di vite del ministero potrebbe incoraggiare gli indecisi. I buoni possono essere acquistati sul sito www.inps.it o attraverso il numero Inps-Inail 803164.

In questo caso il corrispettivo viene accreditato al lavoratore su una carta magnetica e potrà essere riscosso alle Poste o ai bancomat. Quelli cartacei si possono comprare alle associazioni di categoria o agli uffici provinciali dell’Inps.

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