Marzio Fianese
Un trasporto pubblico sempre più potenziato ed ecologico per combattere linquinamento atmosferico: il «sogno» è parte integrante della politica degli annunci nella quale la giunta Veltroni è abilissima. Ma la realtà, purtroppo, per gli utenti romani, è ben diversa. Senza neppure entrare nel merito delle scelte che hanno portato al progressivo smantellamento della rete tranviaria (la più ecologica che esista) è sufficiente prendere come esempio la questione dei nuovissimi autobus a metano per rendersi conto di quanto agli annunci e alle promesse non facciano riscontro fatti precisi.
Il piano di consegna - e, quindi, di entrata in servizio - degli autobus a gas poco inquinante procede con il contagocce: la cronaca del Giornale se ne è già occupata un paio di mesi fa. Gli arrivi, a fronte dei 400 mezzi promessi dallAtac entro dicembre 2006, sono fermi da mesi. Lallarme fu lanciato, nello scorso ottobre, dal capogruppo della Dc in Consiglio regionale Fabio Desideri. «E purtroppo - sottolinea, sconsolato, lesponente dc - avevamo ragione nel sospettare che qualcosa, a dispetto della propaganda capitolina, non quadrava. Ora, infatti, lassessore Calamante, come se nulla fosse, ha annunciato che quota 400 sarà sì raggiunta, ma nel 2008».
Mentre due mesi fa dallazienda di trasporto erano arrivate rassicurazioni sullentrata in servizio dei nuovi bus, ora, allimprovviso, il termine di consegna viene posticipato addirittura di due anni. «Caro assessore Calamante, se lAtac afferma Desideri è costretta a procrastinare di due anni il completamento di un programma così importante, propagandato in ogni dove dal sindaco Veltroni, qualcosa deve essere pur accaduto e lei ha il dovere di spiegarlo.
«I cittadini devono sapere spiega lesponente dc che, a 26 giorni dalla fine del 2006, le vetture a metano, a quanto pare, sono appena 155. Ne mancano 245 allappello, mica una. I consiglieri comunali della maggioranza ricordano che lo scorso 24 luglio la loro assemblea ha approvato un ordine del giorno con il quale si chiedeva alla Giunta di intervenire affinché tutti i nuovi mezzi a metano fossero messi in strada.
«I moderni bus ecologici sono ricoverati aggiunge Desideri nella rimessa di Tor Pagnotta, ultimata grazie a 5 milioni e 776mila euro sborsati dalla giunta regionale del Lazio un anno fa. I consiglieri regionali della maggioranza ricordano che a fine novembre 2005 lesecutivo di centrosinistra approvò lo stanziamento di 104 milioni di euro a favore dellAtac, di cui ben 37 milioni e 557mila per lacquisto di mezzi a basso impatto ambientale e a metano. Marrazzo coniò anche uno slogan: Più mobilità pubblica e meno inquinamento.
«Qualcosa non torna, lo dicevamo. Il presidente di Atac Vento, lassessore comunale alla Mobilità Calamante, quello ai Trasporti della Regione Ciani (che ha aperto i cordoni della borsa nonostante le paventate ristrettezze di bilancio) e lassessore regionale alla Tutela dei consumatori Michelangeli cosa hanno da dire su tutto ciò?», conclude Desideri.
Calamante in occasione della conferenza di presentazione del progetto «Urban Logistic» del gruppo Dhl in Campidoglio, ha cercato di spostare lattenzione sulla questione più scottante e, pur avendo ammesso lo spostamento del termine a fine 2008 per i 400 bus a metano, ha annunciato che il Comune intende «trasformare gradualmente i 240 jumbobus da 18 metri in vetture a metano. I jumbobus - ha spiegato lassessore - stanno raggiungendo la fine della loro vita lavorativa. Vanno perciò gradualmente sostituiti e noi stiamo predisponendo una gara perché i nuovi siano tutti a metano».
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