Se lo scopo era quello di dare una «scrollata» ai suoi, ha centrato lobiettivo. Il ministro Claudio Scajola ha trovato subito la risposta dei consiglieri regionali del Pdl, pronti addirittura a «sfidarlo» per dimostragli che dei «cacasotto» proprio non lo sono. Domenica, in un incontro apparentemente «innocuo» a Sanremo, luomo forte del Pdl ligure ha attaccato duramente il presidente della Regione Claudio Burlando dandogli del «vetero comunista che governa lottizzando». Ma poi ha anche dato una bella ripassata ai consiglieri regionali di opposizione, colpevoli di essere troppo «timidi» e di non saper «arrivare alloccupazione del consiglio» quando occorre, perché «essere moderati non significa essere cacasotto».
Una presa di posizione dura da parte del ministro che rafforza quella che qualche mese fa era sembrata uniniziativa sorprendente. Scajola aveva infatti inviato una lettera a Gianni Plinio e Matteo Rosso per complimentarsi con loro per liniziativa della «Carovana degli sprechi» con la quale hanno girato la Liguria per denunciare gli sperperi di Burlando. Ora un nuovo, pesante richiamo allopposizione. Ma, appunto, i destinatari della botta di «cacasotto» non ci stanno. E tutti insieme scrivono al ministro. «Siamo d'accordo con lui quando ritiene Burlando un vetero comunista - hanno dichiarato - Respingiamo, invece, con forza l'epiteto di "cacasotto" che ci viene immotivatamente attribuito. Se vi sono dei fatti specifici che hanno provocato la reprimenda di ieri, il ministro Scajola avrà la bontà nel corso di un incontro di spiegarceli». E ancora: «Sarà nostra cura produrre l'ampia documentazione del lavoro svolto e le tante battaglie, anche ostruzionistiche, condotte e che ci pongono tra i gruppi consiliari regionali più attivi.
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