I cacciatori di sinistra sparano sulla sinistra

Fringuelli e storni sono le prede tipiche degli appassionati, apprezzate anche per i costi bassi: oggi l’assedio in Regione

I cacciatori di sinistra sparano sulla sinistra

Si scomoda anche Romano Prodi. La sinistra si blocca, s’interroga, s’indigna. Tutto per una battaglia da «mezza botta». Da mezza botta come le cartucce da fringuelli e da storni per i quali tanto rumore ha fatto Cristina Morelli. Ma se lei ha fatto il suo dovere di Verde, la vera crisi è tutta politica e interna ai partiti che appoggiano Claudio Burlando. Perché per non arrossire davanti ai Verdi, la maggioranza viene impallinata dai suoi stessi elettori. Perché il Tar si prouncerà il 20 ottobre nel merito del ricorso sulla deroga, quando se ne sarà andato un altro fine settimana senza sprai. E rinunciare definitivamente alla deroga sulla caccia ai fringuelli significa mettere nel mirino quei compagni che quando vanno ai seggi sono indispensabili. Metterli nel mirino e sparare a colpo sicuro. Tanto che nel sottovuoto spinto che ha caratterizzato l’attività di questi primi mesi della maggioranza, le norme care ai Verdi rischiano di rivelarsi l’unico atto. Per di più l’atto più «antisinistra» che possa essere fatto.
La caccia al fringuello e allo storno è la più tradizionale delle «specialità» degli appassionati liguri. È la caccia dei «vecchi», che si fa da fermo, in appostamento. È praticata da circa il 30 per cento dei cacciatori. E soprattutto, come ben dovrebbe sapere Claudio Bisio che pure è andato a dare solidarietà alla Morelli, se i bambini sono di sinistra la caccia ai fringuelli lo è di più. Almeno come concetto. Perché è quella che si pratica con poche risorse. Costano meno i fucili, costano meno le munizioni (con la spesa di una cartuccia da cinghiale si comprano almeno cinque «mezza botta»), costa meno andare nel posto giusto. Chi non può farsi centinaia di chilometri, se non addirittura andare all’estero, per cacciare caprioli e selvaggina di pregio, sceglie la caccia migratoria.

Oggi, nel corso del consiglio regionale, ci saranno molti cacciatori, di sinistrra e non, a far capire a Burlando e compagni cosa significhi una mossa sbagliata sulla caccia. Principalmente, per quello che interessa loro, voti da impallinare.

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