I cani assassini non saranno abbattuti

I cani assassini non saranno abbattuti

Non sono animali di «comprovata pericolosità». E dunque non può essere applicata la legge 281 che permette l’abbattimento. I cani che hanno sbranato Gaetano Gnudi, pensionato di 74 anni a Muggiano secondo i sanitari della Asl che li hanno analizzati non dimostrano di essere particolarmente aggressivi. E dunque, a loro parere, potrebbero essere prima affidati ad un educatore cinofilo e successivamente potrebbero essere anche adottati da qualcuno.
Il rapporto ora è sul tavolo del magistrato che si è occupato della vicenda. Starà a lui decidere la sorte del branco di cani assassini catturato un paio di settimane fa. I risultati degli esami ai quali sono stati sottoposti gli animali sono infatti tutti positivi.
Quello che è stato considerato il capobranco, il pitbull femmina bianco e marrone «è bravissima - commenta Claudio Rossi responsabile del canile sanitario di Milano - si fa persino dare i bacini». Per gli altri cani catturati addirittura sono state riscontrate caratteristiche di timidezza. «Si sono lasciati chippare tranquillamente e non hanno mai mostrato atteggiamenti aggressivi», spiega ancora Rossi. Non basta che si siano scatenati contro il povero pensionato, lo abbiano aggredito e ucciso con i loro morsi. Dal punto di vista sanitario non hanno rabbia, non hanno problemi di salute tali da averli spinti all’aggressione.
Quello che è successo è «una reazione imprevista» che, spiega Rossi «qualsiasi animale può avere». Il gruppo in questione «deve avere agito in seguito ad un istinto predatorio. Questi animali hanno una forte attitudine alla caccia. E lo dimostra il fatto che proprio in quella zona siano state trovate nutrie e altri animali sbranati. Non sono cani che vanno in giro in branco, ma si riuniscono nel momento in cui devono cacciare». Il fatto che abbiamo ucciso di per sé non basta alla legge per decretare la loro soppressione. Se il magistrato confermerà, i cani saranno trasferiti al rifugio e avviati all’eventuale affido. «Dal nostro punto di vista potrebbero intraprendere un percorso rieducativo dopodiché potrebbero essere affidati ad un proprietario ad hoc», commenta Rossi. Un padrone che firmando il «consenso informato» conosca bene la loro storia e si assuma adeguatamente la responsabilità. Pare che in altre circostanze simili l’effetto mediatico abbia addirittura sollecitato le richieste, persino dall’estero.
Nel frattempo i sanitari della Asl proseguono con le ricerche perché mancano ancora due cani da catturare. Si tratterebbe di due maschi, un incrocio con un lupo più grosso e un altro più piccolo. Due bestie particolarmente furbe perché finora sono riuscite a raggirare le trappole sistemate per la cattura. Lo scorso venerdì tutti gli enti coinvolti si sono riuniti per monitorare la situazione.


È stato deciso di lasciare qualche giorno di tregua perché i cani si sono insospettiti a tal punto che non si fanno più vedere in zona.
Un avvistamento sarebbe stato segnalato dalla polizia locale nella zona di Cesano, ma i nomadi del campo di Muggiano hanno raccontato di sentirli spesso la notte razzolare tra i rifiuti.

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