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I cattivi maestri Luxuria e «Bifo» salgono in cattedra come prof anti-Cav

Sale in cattedra. E fa lezione ai ragazzi: «Qualora venga accertato che candidature di cui si è parlato in questi periodi siano frutto solo di prestazioni sessuali vorrà dire che il concetto di meritocrazia, bandiera di questa destra, verrà tragicamente a cadere». Vladimir Luxuria (nella foto) incontra gli studenti del liceo artistico Filiberto Menna di Salerno e parla a ruota libera. In teoria Luxuria dovrebbe presentare il suo libro Le favole non dette, ma in realtà va oltre e offre una lezione di politica: «Se dovesse venire a galla che al potere si arriva passando direttamente dalle camere da letto, sarebbe un affronto per le tante donne che credono nella politica, che vivono di politica con militanza, passione e sacrificio».
Insomma, la professoressa Luxuria prova a maneggiare la cronaca più recente per spiegare ai giovani che le categorie politiche del centrodestra scricchiolano. Ed è anche vero che le favole non sono dette ma qualcosa, anzi molto, si può intuire. Così l’ex parlamentare introduce la trama della Donna uomo e il racconto del re Nasone che si innamora di una contadina, poi riassume: «Non mi devo far tentare dal parlare di politica con riferimenti su chi può essere il re Nasone, vi dico solo che è un gran donnaiolo innamorato di una velin... cioè volevo dire di una contadina. Con una figlia di nome Barbara». Ecco fatto, senza nominarlo, l’identikit del premier. L’ex parlamentare di Rifondazione comunista si sofferma su alcuni aneddoti personali, strappa sorrisi e applausi, poi lo show si conclude con un attacco alla Chiesa: «Il 1861, l’anno dell’unità d’Italia, è per quel che mi riguarda l’anno in cui ha vinto la laicità dello Stato e anche l’anno dell’abolizione della castrazione obbligatoria per le voci bianche, ragazzini spesso utilizzati proprio nei cori della Chiesa. Una Chiesa che ostacola alcuni tipi di diversità, mentre fa tanto in altri campi».
Il senatore Franco Cardiello, Coesione nazionale, ascolta, s’indigna e si rivolge alla Gelmini: «A che titolo è stata invitata Luxuria? Meraviglia che possa sponsorizzare e raccontare in una scuola pubblica e senza contraddittorio il suo libro che parla di diversità». Cardiello annuncia un’interrogazione urgente. La lezione avrà, quindi, uno strascico. E un’altra lezione, infuocata, è prevista per oggi a Milano. Franco Berardi detto Bifo, ex leader di Potere operaio, sarà all’Accademia di Brera per un seminario di sociologia dei media.

Ma cambierà programma: «Agli studenti non parlerò di cybercultura ma di come si organizza un’insurrezione, di come abbattere la dittatura finanziaria in Europa, di come occupare una piazza, una stazione, un parlamento».

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