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I cattivi psicologi della Honda veri alleati di Valentino

I capi della HRC «maltrattano» Hayden ritenendolo meno forte di Pedrosa: Rossi può trarne vantaggio

Nanni Scaglia

A.A.A. aiutante cercasi. Ad esporre un normalissimo cartello di ricerca di un collaboratore è insolitamente l’Azienda Valentino Rossi, specializzata nella conquista di titoli mondiali. Il fenomeno del motociclismo questa volta ha bisogno di aiuto per conquistare quello che sarebbe la sua ottava iride, il sesto consecutivo nella massima cilindrata. A cinque gare dal termine, Valentino deve recuperare 38 punti sul sorprendente Nicky Hayden e 13 sul pivello Daniel Pedrosa, al debutto nella MotoGP. Ecco perché Rossi, questa volta, ha bisogno di aiuto: anche se dovesse vincere tutte le gare rimanenti non avrebbe la certezza matematica di portare a casa il titolo.
Matematicamente ancora in lotta per il mondiale, essendo staccato di 50 punti dalla vetta, Capirossi è realisticamente fuori dai giochi e nelle cinque gare che si disputeranno da domenica prossima al 29 ottobre ricoprirà probabilmente il ruolo di «arbitro del mondiale». Insomma, il pilota della Ducati può togliere punti pesanti ad Hayden e Pedrosa, diventando così il primo alleato di Rossi. Ma, incredibilmente, il più grande aiuto a Valentino può arrivare proprio dalla HRC, il reparto corse della Honda. Fino a oggi, bisogna ammetterlo, hanno fatto tutto per benino, imponendo ad Hayden di utilizzare una moto evoluzione e diversa dalle altre, ma comunque molto competitiva, e coccolando Pedrosa, senza mettergli addosso una fastidiosa pressione. Ma in Giappone, evidentemente, non amano le cose semplici e, soprattutto, capiscono molto di tecnologia, ma poco di psicologia dei piloti. Così, a cinque gare dal termine, i capi della HRC continuano a considerare il capoclassifica del mondiale come un mediocre, o poco più, mentre sognano di trionfare con il debuttante spagnolo. A essere onesti, in Honda fanno bene a considerare Daniel più forte di Nicky, ma in un momento tanto delicato della stagione farebbero meglio a concentrarsi sull’americano. Invece, accade che Hayden è diventato di fatto il collaudatore della RC211V. Non solo: da molte gare a questa parte, Nicky è costretto, contro la sua volontà e contro ogni logica, a testare continuamente nuovo materiale, in particolare un telaio totalmente differente che lo ha già mandato nel pallone nel Gp della Gran Bretagna e che potrebbe ricomparire in Malesia. A Sepang, insomma, Hayden sarà forse obbligato a portare avanti uno sviluppo al momento inutile, mentre Pedrosa dovrà pensare solo a guidare una moto quasi perfetta, solamente aggiornata gara dopo gara.

Una mazzata per il morale dell’americano e un insperato aiuto per Valentino.

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