I cattolici puntano i piedi: «La famiglia è una. Ed è la priorità»

Sfilata per l’orgoglio omosessuale e deleghe «alle famiglie». Non è tanto il merito delle decisioni che lascia perplessi tanti cattolici, come Savino Pezzotta ed Emanuela Baio, ma la scelta delle priorità. Nella prima seduta, la giunta di Giuliano Pisapia ha deliberato il patrocinio all gay pride di Milano. Prim’ancora, attribuendo le deleghe, il sindaco ha deciso di correggere la tradizionale competenza «alla famiglia» con un «sostegno alle famiglie». Un plurale che è tutto un programma (politico). La senatrice Baio, esponente di Api (il partito di Francesco Rutelli) non è polemica, ma spera che Pisapia «non si faccia ingabbiare negli ideologismi». «Non discuto la scelta del patrocinio - premette - purché si sappia che non è questa la priorità di Milano».

«Per noi c’è una sola famiglia» taglia corto Alessandro Sancino, coordinatore provinciale dell’Udc». D’accordo anche Savino Pezzotta: «Il patrocinio al gay pride non mi turba - commenta - ma spero che Pisapia concederà il patrocinio anche a un eventuale family day milanese».

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