I censori all’attacco: «Il solito poltronificio»

Ormai fanno fatica a stupirsi ogni volta. Ma Gianni Plinio e Matteo Rosso, censori degli sprechi - informati dell’ultima decisione regionale dal Giornale - si ribellano anche di fronte all’ultimo progetto della Regione. L’ennesimo carrozzone non può passare sotto silenzio. «La creazione di una nuova società è chiaramente un modo per ampliare il poltronificio già esistente - non fa sconti Rosso - In questo modo la giunta Burlando si prepara a lasciare la guida della Regione non senza posizionare prima i suoi uomini nei posti chiave. Oltretutto chi gestirà la nuova società non sarà persona gradita alla nuova giunta, con tutti i problemi che la cosa può comportare».
Quello che non va giù è soprattutto la possibilità che si spendano soldi pubblici che potrebbero tranquillamente essere risparmiati usando le norme a disposizione. «Questa giunta è abituata ad aumentare le spese dando soldi in giro - aggiunge Plinio - È come la storia delle consulenze. Con queste scuse si danno incarichi e denari dei liguri a professionisti esterni mentre l’ente sarebbe in grado, con il proprio personale, di svolgere le stesse mansioni senza bisogno di nuovi stipendi».


La nascita di «Infrastrutture Liguria» viene giustificata con la necessità di superare l’impasse provocata dall’impugnazione del governo contro i compiti di «Sviluppo Genova». «È chiaramente una scusa - replicano Plinio e Rosso - Quando si mette in testa una cosa, questa giunta sfida qualsiasi posizione del governo, stavolta invece la coglie al volo».

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