Niente trasferte di massa in Abruzzo per i prodi «centrosocialisti» che dopo aver animato la manifestazione contro l’allargamento della base americana a Vicenza, sembra intendano ora allietare i milanesi con tre appuntamenti casalinghi in rapida successione. Mercoledì, giovedì e venerdì gli antagonisti saranno infatti in piazza, con quali intenzioni però non è ancora chiaro. Dipenderà molto da chi parteciperà alle manifestazioni e cosa succederà all’Aquila.
Mercoledì si apre infatti a Perugia il G8, consueto summit degli Otto Grandi della Terra cui seguiranno le altrettanto consuete proteste, cortei e incidenti. Avvenimenti del genere infatti attirano puntualmente manifestanti da mezzo mondo e Milano non ha mai fatto mancare il suo contributo. Come due giorni fa a Vicenza dove i baldi giovanotti in tuta nera, caschi da motociclista, mazze e pietre hanno attaccato i carabinieri. Ma questa volta, ed è quasi una novità, da Milano non dovrebbe partire nessuno, quanto meno in forma organizzata. È infatti prevista una tre giorni milanese che, al grido «Facciamo sentire la nostra voce anche a Milano», si aprirà mercoledì alle 16 in piazza San Babila con un presidio. Si replica il giorno dopo alle 15 in Cadorna da dove partirà un corteo che sfilerà per le vie cittadine. Gran finale venerdì 10 con una giornata di blocchi diffusi ed estemporanei. Difficile, però anticipare gli esiti di questi appuntamenti. Allo stato attuale non ci sono segnali che lascino prevedere scontri furibondi, le sigle che hanno sottoscritto il programma sono molto tranquille anche se magari qualche piccolo tafferuglio di contorno non ci verrà risparmiato. Ma non si può mai dire.
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