Cronaca locale

I cinesi si fanno il loro centro commerciale

Franco Sala

Alla conquista della Brianza. Arrivano i cinesi, con il potere persuasivo dei soldi hanno messo le mani sul «Magic Movie Park», il centro che ospitava la multisala cinematografica di Muggiò. Il complesso sarà trasformato in un centro commerciale con 280 negozi, con ogni probabilità tutti gestiti da orientali. I prodotti commercializzati? Quelli che gli stranieri con gli occhi a mandorla hanno già introdotto sul mercato nazionale: abbigliamento, bigiotteria, calzature, giocattoli, e articoli da regalo. In tutto, la superficie di vendita occupata supera i 10mila metri quadrati. Per aggirare l’ostacolo del rilascio di nuove autorizzazioni destinate ai giganti della distribuzione, deciso in settimana dalla Regione, l’area destinata ai consumatori per riempire la borsa della spesa non potrà superare i 2.500 metri quadri, mentre il resto, stando alle indiscrezioni servirà ai cinesi per avviare l’attività di commercio all’ingrosso.
Il «Magic Movie Park», aperto solo un paio d’anni fa non era mai riuscito a decollare per via della presenza in zona di altre multisale. Poi, tutti i lavori di completamento del centro si erano arenati e stando ai dirigenti della società Tornado, proprietaria dell’azienda, la colpa sarebbe da addebitare all’amministrazione comunale che non avrebbe rilasciato con tempestività tutte le autorizzazioni necessarie. Intanto gli otto imprenditori che avevano giocato la scommessa di entrare nella struttura sono disperati. Dal gestore del bar, a quello della gelateria, da quello della pizzeria a quello della griglieria e della sala giochi. Hanno investito un sacco di soldi, ora si trovano in strada coi debiti sulle spalle: sbaraccati dai cinesi. Non sappiamo cosa fare – raccontano con un misto di rabbia e rassegnazione -. Non siamo né incoscienti, né sprovveduti, ci avevano promesso molto, ci avevano assicurato che avrebbero realizzato una piscina, un campo giochi attrezzato, addirittura un laghetto. Poi dovevano arrivare decine di negozi. Invece, ecco la sorpresa. Passa tutto in mano ai cinesi». Loro, sì, non hanno perso tempo: hanno già coperto i cartelloni pubblicitari che indicavano le 15 sale cinematografiche, le proiezioni sono sospese e gli otto dipendenti devono trovarsi un nuovo posto di lavoro. Gli orientali, entrano con i piedi pesanti. Per il commercio tradizionale della zona è un duro colpo. Lo sbarco degli orientali, il loro commercio con articoli a prezzi stracciati, è un incubo per il terziario locale. «Siamo molto preoccupati – interviene Enrico Origgi, presidente dell’Associazione di Desio, aderente alla potente Confcommercio -. Una cosa del genere per la nostra esperienza, è del tutto nuova». L’«invasione» di 280 negozi e l’arrivo dello shopping center targato Cina, rischia di mettere in ginocchio un’intera categoria. «Non è ragionevole far nascere cinque multiplex nel raggio di 3 chilometri - sostiene Origgi -. Era inevitabile che qualcuno chiudesse i battenti e la struttura fosse trasformata in megacentro commerciale. Bisognava prevederlo. In ogni caso, oggi stesso ci metteremo in contatto con la nostra sede milanese e regionale, per capire come intervenire.

Non è facile controllare tutte le attività cinesi e 280 negozi, di quei settori merceologici, corrispondono al numero degli esercenti di almeno tre città della Brianza».

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