I clan e le griffe: «Casalesi? Solo scarpe Hogan»

I clan e le griffe: «Casalesi? Solo scarpe Hogan»

«I fedelissimi di Michele Zagaria indossano solo scarpe Samsonite, quelli di Francesco Schiavone le Hogan». Il clan dei casalesi, il cartello camorristico di Casal di Principe, alle apparenze ci tiene eccome. Forse, quando il collaboratore di giustizia Nicola Cangiano, ha fatto queste dichiarazioni pensava fosse solo un dettaglio. E invece ha svelato un mondo. Una marca per ogni clan. Per non distinguersi, per non mischiarsi gli uni con gli altri, anche se sono tutti della stessa famiglia. «Nell’ambiente certe cose si capiscono subito ed il gruppo Zagaria anche nel carcere ha un modo di comportarsi e di stare insieme che si nota subito ed è diverso da tutto il resto della platea dei detenuti- dice Cangiano-. Peraltro è anche un gruppo all’interno del quale anche per noi alleati è difficile entrare».
La famiglia Schiavone si era già fatta notare in precedenza. Si sono sprecate le foto della villa del capoclan sequestrata dalla finanza in un'operazione che ha messo i sigilli a beni per un valore complessivo di 2 milioni di euro. I fotografi allora facevano la fila per atturare quell’immagine della grande «$» del dollaro istoriata sul pavimento del cortile. Un simbolo per la verità dal doppio significato: quello infatti che gli investigatori ritengono il simbolo del dollaro, può anche essere letto come le lettere iniziali dei cognomi dei proprietari: Schiavone, appunto, e Iovine, la moglie. Il mistero per il momento resta.
Ora le ultime dichiarazioni di Cangiano hanno regalato un tassello in più al ritratto di questo sanguinario clan. «Stanno sempre fra di loro - continua Cangiano - e tendono a non aprirsi con gli altri. Addirittura nel vestiario si distinguono. Vestono tutti scarpe Samsonite, vestiti di marca e finanche calzini di cachemire. Si vede in sostanza che continuano a percepire cospicui stipendi da parte del clan. Le Hogan sono prerogativa degli Schiavone come la barba curata e i capelli senza gelatina, come imposto da Schiavone Nicola, il figlio di Sandokan».
Il pentito ha dato prova di affidabilità, contribuendo a far emettere7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti della fazione che fa capo al latitante Michele Zagaria. Destinatari dei provvedimenti, tra gli altri, i fratelli del boss Pasquale e Carmine, il cugino Pasquale Fontana e l’attuale reggente del gruppo, Michele Fontana.

Cangiano ha riferito, tra l’altro, di una riunione tra il killer Giuseppe Setola, il figlio di «Sandokan», Nicola Schiavone, e il capoclan Antonio Iovine, all’epoca latitante e oggi detenuto, in cui si decise di attentare alla vita di alcuni magistrati. Omicidi e attentati decisi all’improvviso da Setola. «Vero sanguinario».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica