I commercianti al governo: scacco alla crisi in 7 mosse

Lavoro, occupazione e relazioni sindacali, federalismo fiscale ed efficienza della spesa pubblica; e poi un coerente impegno europeo per la valorizzazione dei servizi. Questi, e altri temi dello scenario economico, la Confcommercio si propone di approfondire oggi e domani a Cernobbio, nel proprio tradizionale forum di primavera a Villa d’Este, giunto alla dodicesima edizione. Il solo elenco degli ospiti illustra bene l’importanza dell’appuntamento: sette ministri (in ordine alfabetico: Angelino Alfano, Michela Vittoria Brambilla, Renato Brunetta, Roberto Maroni, Paolo Romani, Maurizio Sacconi, Giulio Tremonti), tre leader sindacali (Luigi Angeletti, Raffaele Bonanni, Susanna Camusso), esponenti politici, del mondo delle imprese e degli affari (Mario Baldassarri, Pier Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini, Gianni Letta, Corrado Passera, Francesco Rutelli, Antonio Tajani, Adolfo Urso).
Carlo Sangalli - che guida la confederazione composta da 700mila imprese di commercio, turismo, servizi e professioni, per una forza lavoro complessiva di 2,5 milioni di addetti - indirizzerà l’attenzione del forum su alcuni temi che stanno molto a cuore alle categorie che rappresenta. Innanzitutto, il problema della debolezza strutturale dei consumi nel nostro Paese (negli ultimi dieci anni sono cresciuti, in media, appena dello 0,5% all’anno), i quali sono tuttavia la componente fondamentale da cui ripartire (oggi la domanda interna vale il 60% del Pil) sulla base di opportune politiche di stimolo, e con riforme strutturali che possano imprimere al nostro sistema una crescita robusta e duratura. Tra le politiche di stimolo, Confcommercio insiste, prima fra tutte, sulla riduzione delle tasse su imprese e lavoratori.
L’approfondimento, durante una sessione del convegno, del tema delle relazioni sindacali ha l’obiettivo di mettere in rilievo come i nuovi modelli contrattuali e un più moderno sistema di relazioni possa contribuire al miglioramento delle dinamiche occupazionali e della produttività e condurre, come nel caso del recente rinnovo del contratto del commercio, a risultati che sanno interpretare correttamente le nuove esigenze di flessibilità e competitività delle imprese, in relazione a quelle dei consumatori e dei lavoratori. Altro tema caro all’organizzazione dei commercianti è il federalismo fiscale: l’intento del dibattito in programma è quello di cogliere la riforma come occasione per un progressivo alleggerimento della pressione impositiva. A questo si collega il tema di una inferiore e migliore spesa pubblica - che oggi, sottolinea Confcommercio, supera il 52% del Pil disperdendo circa 70 miliardi in sprechi e inefficienze - e quello del recupero dell’evasione fiscale: l’imponibile evaso, secondo quanto riferisce sempre la Confcommercio, è stimato 260 miliardi di euro.
Confcommercio è tesa anche verso gli scenari europei. Domani verranno discusse le strategie di Europa 2020, il documento europeo che delinea i percorsi di uscita dalla crisi e di futuro sviluppo. In questo ambito, Sangalli intende presentare a Cernobbio sette proposte prioritarie riferite al settore dei servizi per meglio indirizzare gli obiettivi europei.

Tra i primi punti, il rapporto del commercio con le città, lo sviluppo dell’economia verde e, primo tra tutti, il turismo. Peccato che a Cernobbio molti operatori del settore saranno assenti perché proprio nelle stesse date, a Firenze, si tiene l’assemblea di Federalberghi, uno dei grandi associati di Confcommercio.

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