(...) riguarda l'assessore all'Ambiente Renata Briano, non ho avuto molte occasioni di seguire la sua attività. Non ho difficoltà ad accettare il giudizio che Lei dà, riconoscendo da parte mia che come Assessore la gentile signora si comporta professionalmente, quindi riesce a dismettere, opportunamente, l'abito politico nell'affrontare i problemi che via via si impongono alla sua attenzione (e a quella dei cittadini). È più razionale (e scientifica) che faziosa. Cosa ottima per un amministratore che valga il ruolo pubblico che possiede e lo stipendio che riceve. Non ce ne sono poi così tanti di tal genere su piazza (anche se non pochi giornalisti genovesi, in quota ai soliti quotidiani, tendono ad avvalorare l'ipotesi contraria). Posso aggiungere, ma si tratta di una annotazione del tutto trascurabile, che l'ultima volta che ho incontrato Renata Briano, credo sia stato nell'anno scolastico 1980-81 in una terza (?) del liceo scientifico statale Enrico Fermi di San Pier d'Arena: ero lì di passaggio (per un solo anno, appunto) come docente di Storia e Filosofia.
Per quanto riguarda il preside Nicolò Scialfa non lo conosco personalmente e ho di lui notizie solo indirette da parte di colleghi (che peraltro lo decantano). Da parte mia, avendone incontrati parecchi di presidi (o dirigenti scolastici che dir si voglia), debbo sottolineare, dottor Lussana, che quanto Lei riporta è solo la rappresentazione del consueto meccanismo di uno dei tanti presidi-politici che si sentono con l'acqua alla gola. Scialfa (e altri credo con lui) si sta rendendo conto di quella verità cinica e innocente che ebbe ad enunciare un altro celebre Nicolò (di cognome Machiavelli) che così recita: i buoni - a spese altrui, cioè dei propri concittadini - in politica finiscono con l'essere circondati - se non dall'odio - certamente dal disprezzo. Tale atteggiamento si sta facendo largo fra gli Italiani nei confronti dei connazionali che hanno fatto di tutto per favorire la presenza, nella nostra penisola, di abitanti del terzo mondo (o anche di residenti di sacche similari presenti in Europa) a danno degli stessi Italiani perché l'affluenza, comunitaria ed extracomunitaria, come è noto, è del tutto sproporzionata in relazione alla disponibilità del lavoro offerto. Certo è il politico che viene colpito e non il preside in questo caso. Parlando tuttavia in generale, va ricordato che la funzione dirigenziale è eminentemente lottizzata in quei concorsi che ne consentono l'accesso (guarda caso, nella rossa Genova e nella rossa - per circa tre quarti Liguria - il numero dei presidi esplicitamente di Sinistra o di Sinistra, sotto utile copertura cattolica, è talmente ampio da sfiorare il ridicolo). D'altra parte, essendo subentrata l'autonomia scolastica, si è sviluppato in non poche scuole (secondarie) della bella Genova, un micragnoso e insistente clientelismo. Naturalmente con le dovute astuzie (tutte politiche), taluni presidi - quando vengono intervistati dai quotidiani di cui si parlava sopra - giudicano negativamente la qualità in genere degli insegnanti, ma guarda caso proprio dei meno qualificati poi si servono per garantirsi le maggioranze all'interno dell'istituto. Ora, quanto detto in termini generali, non vuol necessariamente significare che quanto Lei direttore viene citando dalle dichiarazioni del preside Scialfa sia solo esternazione furba e mendace da parte di questi. È che certe cose vengono dette fuori tempo massimo.
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