Antonella Aldrighetti
Lofferta sanitaria regionale non sarà «uguale per tutti». Anzi, verrà ridisegnata in ogni singola Asl, secondo una disparità di trattamento che coinvolgerà gli operatori, medici e paramedici, con ripercussioni sui servizi offerti ai diretti fruitori: i pazienti. Questo almeno il frutto di una circolare regionale siglata tre giorni fa dal presidente Piero Marrazzo con il beneplacito della «Triplice» e che, fin dai prossimi giorni, arriverà sui tavoli dei general manager per consentire loro di organizzare in completa autonomia lazienda: distribuire compiti e competenze sulle prestazioni ospedaliere. E per i pazienti-utenti cosa ne verrebbe di buono? «Ben poco. Servizi disomogei tra unazienda e unaltra, tra un presidio e quello limitrofo, tantè che - ha precisato il segretario regionale della Fials-Confsal, Gianni Romano - si potrebbero profilare allorizzonte servizi di serie A, B e C, a seconda di come i direttori generali interpreteranno la direttiva di Marrazzo e dellassessore Augusto Battaglia. Vale a dire che una circolare non basta per imporre linee guida omogenee a tutte le strutture presenti sul territorio». La legge nazionale che consente alle regioni di disciplinare le professioni sanitarie, le invita pure a suggellare il piano tramite una legge apposita mentre «questa direttiva che verrà impartita con una circolare, per determinare la progressione di carriera al nuovo ruolo della dirigenza sanitaria nelle aziende ospedaliere, non mancherà di provocare un conflitto di competenze a scapito del personale, con la ripercussione sul malato e con il monopolio della triplice sulla gestione sanitaria del Lazio avendo estromesso dal confronto legislativo sia il consiglio regionale che i sindacati autonomi - ribatte Romano -. Altro che fare della Regione Lazio una casa di vetro: Marrazzo e Battaglia a giudicarli dai fatti sembrano i fautori progressisti di un cambiamento oscurantista, al riguardo della democrazia compiuta che stanno attuando». Sulla stessa lunghezza donda della Fials-Confsal si colloca anche il capogruppo di Forza Italia, Raffaele DAmbrosio che, in una nota, chiede chiarezza sulliter applicativo della legge 251 per disciplinare il comparto sanitario. La giunta Storace aveva avviato la modifica con la più ampia partecipazione delle parti sociali coinvolte. Non cè motivo alcuno di negare, in questo come in tanti altri casi, il grande lavoro di concertazione che in nome della più ampia trasparenza ha caratterizzato gli anni di governo del centrodestra nelle politiche del lavoro, e che - ha detto lazzurro - ha consentito la risoluzione di conflitti latenti e lo sblocco di attività e produttività nellamministrazione della cosa pubblica. La giunta attuale deve preoccuparsi di motivare davanti ai cittadini le ragioni del cambiamento e chiarire quali meccanismi intenda attivare o disattivare e con quali effetti sulla gestione di tutti i servizi e in particolare della Sanità».
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