Milano (per ora) si adegua. Ieri mattina la cabina di regia creata in Provincia per concordare con i Comuni dellhinterland le regole da mettere in campo quando scatta lemergenza smog ha votato allunanimità il protocollo. Presenti tra gli altri Sesto San Giovanni, Cinisello, Settimo Milanese, Segrate. Per tutti, la necessità di azioni condivise e allargate è la premessa fondamentale. Una critica neanche tanto sottile a Milano che nel Ponte di SantAmbrogio ha organizzato in solitaria due giorni di blocco totale del traffico con scarsi effetti sullaria. Anche Milano ha votato le regole: in sintesi, la valutazione della concentrazione giornaliera del Pm10 sarà valutata sulla media di tutte le dieci centraline posizionate nella Provincia. Dopo 10 giorni di sforamento scatterà il divieto per i diesel Euro 3 senza filtro nei Comuni di prima fascia (quelli che sono già tenuti a rispettare lo stop regionale nei mesi invernali) e rientrano già nello stop regionale) e linvito laddove i Comuni hanno buoni collegamenti pubblici ad unirsi. Il blocco per gli Euro 3 scatterà dalle 8.30 alle 18 per le auto private e dalle 7.30 alle 10 per i veicoli commerciali. Tra i punti, linvito ai commercianti a tenere chiuse le porte di ingresso, lobbligo di abbassare di un grado la temperatura in case e uffici. Lassessore provinciale allAmbiente Cristian Stancari anticipa entro fine gennaio anche «una campagna di comunicazione per stimolare comportamenti virtuosi da parte dei cittadini». Ma «bisogna uscire dalla logica dellemergenza e unirci nelle strategie di lungo periodo».
Lassessore milanese Piefrancesco Maran vota sì, ammette che «avremmo voluto orari più estesi per gli Euro3», ma contesta il fatto che Palazzo Isimbardi non chiuda le strade provinciali in occasione dei blocchi del traffico. Una competenza - ribattono però da via Vivaio - che spetta al prefetto, e non alla Provincia.I Comuni firmano il patto antismog: Milano scalpita (ma si adegua)
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