I comunisti sbeffeggiano il Papa ma stavolta nessuno si indigna

Il quotidiano del Prc ha disegnato un Pontefice amico degli americani «torturatori degli iracheni»

da Roma

Contribuire a un mondo più giusto e solidale», dice Papa Benedetto XVI. «L’alleato l’ha scelto bene», replica un incappucciato collegato a dei fili elettrici, simbolica figura delle vittime dei torturatori americani del carcere iracheno di Abu Ghraib. Liberazione, quotidiano di Rifondazione comunista, non si fa troppi problemi nel satireggiare la persona del capo della Chiesa cattolica, un tipico esempio di doppiopesismo della nostra sinistra nel momento in cui in gran parte del mondo musulmano continuano le proteste anche violente contro la pubblicazione su un giornale danese di vignette satiriche che presentavano la caricatura del profeta Maometto.
E nello stesso giorno in cui il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui si difende la libertà d’espressione «come valore fondamentale dell’Ue» e si «condanna nel modo più fermo possibile» gli attacchi alle ambasciate di alcuni Stati membri dell’Ue nonché le violenze contro i cittadini europei e l'incapacità di alcuni governi di impedire questi attacchi.
In Israele, intanto, c’è chi sceglie altre strade. Un concorso riservato a vignette antisemite è l’ultima trovata di un disegnatore di Tel Aviv per reagire all’ondata di violenze innescata in parte del mondo musulmano dalle caricature giudicate antiislamiche. «Faremo vedere al mondo che possiamo fare le caricature antiebraiche migliori, le più feroci mai pubblicate - ha detto al Jerusalem Post Amital Sandy, 29 anni, ideatore della competizione -. Nessun iraniano potrà batterci sul nostro terreno». E a chi suggeriva maggiore prudenza, per evitare ulteriori escalation di violenza, Sandy ha tagliato corto: «Gli antisemiti non hanno bisogno di pretesti».
Nello Stato ebraico l’iniziativa ha suscitato qualche perplessità e qualche plauso. Ephraim Zuroff, che dirige in Israele il Centro Wiesenthal, ricorda che in un primo tempo molti ebrei avevano accolto con ironia le intenzioni di Adolf Hitler. Sandy ha comunque fatto sapere che il concorso si chiuderà il 5 marzo e che dopo questa data esporrà le caricature che avrà ricevuto.
Altrove, invece, l’idea ha già raccolto i primi plausi.

Il vignettista del giornale Haaretz, Amos Biederman, spiega all’agenzia France Presse che «gli ebrei sono i primi a raccontare battute ebraiche. Dobbiamo reagire agli eccessi con umorismo e moderazione, non mobilitando folle in collera per qualche caricatura».

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