I concorrenti del Gieffe non fanno flop

In merito alla galleria di protagonisti delle passate edizioni di Grande Fratello che avete pubblicato il 10 marzo (pagg. 32-33) e che divide i personaggi tra «quelli che hanno sfondato» e «quelli che hanno fatto flop», vorrei poter fare una riflessione che attiene alla natura di Grande Fratello. Grande Fratello non è un talent show né un reality dedicato a gente famosa. La sua forza sta proprio nella scelta di coinvolgere personaggi comuni nei quali il pubblico si identifica. Grande Fratello non si è mai offerto come una scuola di formazione dello spettacolo, né come un ufficio di collocamento, ma solo e unicamente come un gioco, come un'esperienza chiaramente diversa dal solito che, in certi casi, può rappresentare una vetrina per mettere in luce il proprio talento. L'obiettivo di molti concorrenti, però, non è questo.Mario Ferretti, ad esempio, vincitore dell'ottava edizione, dal primo momento aveva dichiarato di essere entrato nella Casa per provare a mettersi da parte dei soldi per aprire un agriturismo. Obiettivo che, per sua fortuna, ha raggiunto. E lo stesso vale per Mauro Marin, ultimo vincitore, che sperava di vincere per pagare il mutuo del salumificio di famiglia.

Crediamo non sia rispettoso, parlare di «flop» riferendosi a chi è tornato a fare una vita «normale» o a chi ha deciso di dedicarsi alla famiglia o a chi ha voluto riprendere gli studi o dedicarsi ad altro ancora.
Responsabile Ufficio Stampa Endemol Italia

Tutto vero, ma se uno partecipa al Grande Fratello, di certo vorrebbe uscire dalla «normalità»

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