I concorrenti sperano nelle ferie di Mentana Forse a Natale il direttore mitraglia si ferma

È in onda sette giorni su sette dal 30 agosto. E, visti i risultati, non ha intenzione di prendersi una pausa di riposo e nessuno (tranne i concorrenti) la desidera. L’eroe de La7, il direttore che ha fatto balzare gli ascolti del notiziaro dal 2,5 all’8,5 per cento di share, con un bacino di spettatori che arriva a una media di 2,4 milioni per l’edizione della sera, non può permettersi di lasciare spazio a un altro volto. Il merito del successo è tutto legato alla sua conduzione e al suo modello di giornalismo che, semplicemente, si riduce a completezza e imparzialità. Sembra banale, ma il pubblico l’ha capito. Tanto da abbandonare, in parte, gli altri Tg e affluire sul canale Telecom. Ma, prima o poi, Mentana dovrà decidere un cambio di conduzione. Da La7 si fa sapere che nulla è ancora deciso, però potrebbe, intanto, prendersi una pausa ora che arrivano le vacanze di Natale: per qualche giorno o qualche settimana (in modo da fare almeno il cenone con la famiglia e non incorrere nelle ire della moglie). La scelta del suo sostituto cadrà su un giornalista interno del notiziario. Niente pezzi da novanta come Lilli Gruber o Maria Luisa Busi (in stand by dopo il flop di Articolo tre), anche perché questi nomi accetterebbero solo tempi e modi molto più strutturati. Quindi ci si potrebbe pensare per il futuro. Per ora, per le feste natalizie, si fanno i nomi di Andrea Pancani (uno dei conduttori di Omnibus), Silvia Tortora e Cristina Fantoni.
Una pausa (sempre che non cambi idea e tenga compagnia agli spettatori anche il giorno di Natale) e poi Mentana tornerà in sella, per tenere saldamente gli ascolti in alto, certamente fino a primavera. Del resto, è rimasto fuori dalla Tv per un anno e mezzo e così ha da recuperare tanto riposo anticipato. I dirigenti del canale Telecom poi non premono certo per lasciarlo alla sua vita privata: il successo del Tg ha irradiato tutta la rete, tanto che ora viaggia intorno a una media del quattro per cento sia in prima serata sia nel day time, mentre prima era ferma al tre per cento. E questo significa anche maggiori investimenti pubblicitari e quindi incassi. Pure il notiziario dell’ora di pranzo ne ha beneficiato arrivando tra il 4 e il 5 per cento, mentre prima era fermo all’uno. E anche gli altri programmi: Otto e mezzo viaggia tra il 5-6 per cento, Omnibus a volte raggiunge anche il 7.

Una bella soddisfazione per i dirigenti di Telecom Media, soprattutto per Lillo Tombolini, il responsabile della rete che da anni lavora in silenzio umilmente per tenere in piedi una rete osannata da gran parte dell’intellighenzia italiana ma che ha attraversato momenti difficilissimi.

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