I CONSIGLI DI EVI CROTTI Elogio al limite

La conoscenza del limite serve a fortificare i giovani di fronte agli insuccessi e spingerli a crescere

I CONSIGLI DI EVI CROTTI Elogio al limite

La conoscenza del limite serve a debellare l'onnipotenza, a fortificare i giovani di fronte agli insuccessi, a metterli di fronte alla realtà, che è fatta anche di frustrazioni, ma soprattutto a far capire loro che il limite è soprattutto spinta per crescere. La perfezione non è di questo mondo. Invece la si vorrebbe per sé e per i propri figli. Oggi più che mai si tende a valutare l'intelligenza come bene sommo, anche a scapito del cuore e delle sue emozioni.

Se pur inconsciamente, molti di noi, desiderano dei figli perfetti e così facendo si creano in essi timori ed ansie che penalizzano la ricchezza individuale. Educare i figli all'accettazione del limite significa inserirli nella realtà in modo cosciente affinché possano sfruttare al meglio i propri ritmi, le proprie risorse a favore del proprio benessere e dell'armonia. Il limite è un incentivo per la conoscenza e fa da motore ad una crescita positiva. Se conosciamo sia i talenti sia i limiti possiamo aiutare gli adolescenti ad accettare le difficoltà e a trarre soddisfazione anche dalle piccole cose. Solo accettando totalmente se stessi si è più tolleranti anche con chi ci sta accanto.

La famiglia, che si voglia o no, rimane ancora l'unica fucina dell'amore per la vita, della solidarietà verso gli altri e della tolleranza. E' da essa che possono derivare tali valori, ma anche l'indifferenza, l'arroganza, i sensi di superiorità, tutti modi per sentirsi al di sopra di tutti. Sono tutti ingredienti che possono scatenare sentimenti di aggressività. I genitori sono deputati a difendere i propri figli da una società malata di onnipotenza, di protagonismo, di consumismo e di illusioni; tutte situazioni che fanno una gran presa sull'adolescente.

L'attuale è una società che propina immagini di perfezione ed il limite viene così sentito come colpa, come sentimento di inferiorità e come umiliazione. Per cui tendiamo a pretendere dei figli efficienti, li sollecitiamo al primato in tutto e loro possono invece rispondere con la chiusura, la reattività, il disimpegno o, al limite, cercando surrogati non positivi poiché non sono in grado di dare ciò che ancora devono apprendere dalla vita.

Come si fa a capire se l'educazione che stiamo dando a nostro figlio è corretta e se egli vive la sua crescita in serenità? Un ausilio può venire dallo studio della scrittura. Qui di seguito mostriamo due esempi di ragazzine la cui crescita risulta nel primo caso adeguata e nel secondo ansiosa.

Grafia n° 1 La grafia di Matilde, di 11 anni, mette in evidenza una crescita armoniosa, anche se non completa. Ella possiede buone capacità di adattamento e di inserimento con i coetanei. L'intelligenza è di tipo ricettivo e concreto con buone capacità di analisi e sintesi. Ma è soprattutto l'aspetto emotivo che non presenta sollecitazioni e ciò le permette di crescere e di andare verso l'esperienza con serenità. Si noti l'armonia della scrittura.

Grafia n° 2 La grafia di Daniela, di 12 anni, mette in evidenza una ragazzina con ottime potenzialità intellettiva, ma l'ansia la frena e la inibisce per quanto concerne l'efficienza scolastica. La ragazza tende a chiudersi in se stessa abbassando il livello di stima. Ce lo dice la scrittura leggera, piccola e un po' congestionata nello spazio.

Riuscendo a leggere il messaggio che i ragazzi mandano al mondo adulto s'intuisce come sia fondamentale che l'ambiente corregga a volte la rotta educativa e, allentando le pretese, gli educatori entrino veramente in relazione con loro, anche con i loro limiti.

Solo così le catene inibitorie e perfezionistiche si potranno sciogliere e i risultati non tarderanno a venire.

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