I consiglieri del Pdl provano a spegnere Ecopass

Ecopass scatena la rivolta. I consiglieri del Pdl affilano le armi: se i prossimi giorni non porteranno consiglio, quello comunale a gennaio rischia la paralisi. Proprio quando andranno in discussione gli emendamenti al piano di governo del territorio e subito dopo il bilancio 2010. La parola d’ordine è ricompattare la maggioranza, o sindaco e giunta dovranno fare i conti con i franchi tiratori sui documenti più importanti per la città. E il terremoto nel Pdl fa già tremare il ticket: «I suoi benefici sono esauriti, meglio spegnerlo» sostengono il capogruppo Giulio Gallera e il suo vice Carlo Fidanza.
Un passo indietro. Venerdì a Palazzo Marino il sindaco Letizia Moratti convoca un vertice con i coordinatori locali del Pdl Ignazio La Russa, Guido Podestà, Maurizio Lupi, Luigi Casero, il vicesindaco e assessore alla Mobilità Riccardo De Corato, quello all’Ambiente Paolo Massari e il capogruppo della Lega Matteo Salvini. Sul tavolo i risultati del sondaggio commissionato il mese scorso a Eurisko sul piano anti-traffico, sotto la lente il futuro di Ecopass dato che mercoledì la giunta deve votare la delibera per allungare o meno la vita al ticket nel 2010. Passa la prima linea, e il documento fisserà che le deroghe per i diesel Euro 4 senza filtro scadranno senza riserva il 30 aprile. Marco Osnato, presidente della Commissione Trasporti e vicecoordinatore vicario del Pdl, non viene invitato e annuncia le dimissioni. Ieri, la solidarietà del gruppo si traduce anche nel boicottaggio di Ecopass. I consiglieri dicono basta a riunioni «clandestine» in cui si decidono le sorti di provvedimenti di cui all’aula non resta che prendere atto. E puntano il dito contro il sindaco e i coordinatori che non coinvolgono la base. «La condivisione con il gruppo di passaggi strategici come questo è imprescindibile - protestano Gallera e Fidanza - a maggior ragione nell’ultimo scorcio di mandato in cui dobbiamo dimostrarci una maggioranza coesa». Difficile «non notare il paradosso di vertici di alto livello convocati per analizzare i risultati di 750 questionari mentre non si ritiene di avvalersi dell’opinione di consiglieri che rappresentano migliaia di milanesi». L’affondo arriva sul «merito delle decisioni assunte» al vertice tra sindaco e big: «Non possiamo non interrogarci se a questo punto non sia meglio spegnere Ecopass, i risultati positivi su minor traffico, uso dei mezzi e ricambio delle auto si sono esauriti». Bocciata l’idea di far pagare da maggio gli Euro 4: «Se la strada è prorogare stancamente il ticket con l’unica novità di un ingiusto e immotivato inasprimento solo nei confronti dei proprietari di auto che non possono piazzare i filtri perché è impossibile reperirli, non ci convince». Il direttivo del gruppo si riunirà a breve per elaborare una posizione unitaria e chiedere a sindaco e partito «il giusto coinvolgimento nelle scelte». Se ci saranno garanzie, chiederà anche a Osnato di ritirare le dimissioni. «Se volevano demotivare un gruppo, ci sono riusciti, non si lamentino se l’aula è deserta», avverte il consigliere Alberto Garocchio. Si unisce al coro anti-Ecopass il leghista Salvini, «deluso perché nel sondaggio non c’era neanche la domanda sul ticket», e rilancia il referendum.
La Moratti precisa che il piano per la mobilità «è molto ampio, con investimenti di oltre 3 miliardi. Ridurlo solo a Ecopass sarebbe sbagliato». Sul caso Osnato è «dispiaciuta» ma «ci sono momenti in cui abbiamo confronti a livello politico e il consiglio non è previsto». Se si ritira anche dal ruolo (politico) di vicecoordinatore Pdl «è una scelta personale». Sdrammatizza La Russa, che alla festa di Natale al Pdl Point invita sul palco «il soldato semplice Osnato, gli revochiamo le dimissioni».

Per il diretto interessato «la questione non è assolutamente risolta». Su Ecopass, La Russa precisa: «Non è l’unica soluzione, ci siamo presi qualche mese per valutarle tutte, compresa la congestion charge. Milano ha dichiarato guerra allo smog».

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