Milano - Ma guarda che sorpresa: per presentare il Festival di Sanremo, Michelle Hunziker guadagna di più di Pippo Baudo. O almeno così sembrerebbe a giudicare dalle cifre, che però non tengono conto delle telepromozioni, autentiche valvole compensatrici del cachet. Allora per le cinque serate dell’evento tv dell’anno, Michelle Hunziker si metterebbe in tasca più di un milione di euro, per l’esattezza un milione e 60mila euro (o 70, ma siamo lì) diventando probabilmente la copresentatrice più pagata della storia dell’Ariston. Tanto per fare un paragone, il suo cachet sarebbe più del doppio di quello percepito da Ilary Blasi, che con Victoria Cabello aiutò Panariello a sfangare l’edizione 2006. Il contratto della Hunziker tiene conto della sua provenienza da Mediaset (contratto in scadenza nel 2008) e la sua generosità è probabilmente un segno del corteggiamento Rai, che la ospiterà di nuovo in autunno per uno show in prima serata prodotto naturalmente da Bibi Ballandi.
Per il suo dodicesimo Festival, Pippo Baudo, che è presentatore e direttore artistico, dovrebbe percepire circa 150mila euro a serata per un totale di 750mila, escluse le telepromozioni (che sta girando da giorni) ed eventuali ritocchi legati anche all’andamento dello share che, come si sa, spesso è il Salomone dei contratti: più alto è, più cresce il cachet. Alla fine la cifra complessiva elargita a sua Pippità non dovrebbe essere molto distante da quella garantita alla Hunziker, che però sul palco ha un ruolo diverso e, al confronto, assai ridotto. Pippo «è» il Festival persino quando non c’è, figurarsi quando lo crea, lo coccola e lo presenta come quest’anno. «Ci tiene troppo, non sta certo a contrattare per pochi soldi in più» si dice in Rai. Per di più, il compenso rientra nel rinnovo del contratto, che scade tra qualche mese.
Comunque, anche se sono cifre astronomiche, rientrano nei parametri di mercato e forse sono più roboanti l’assegno da 350mila euro firmato per Mike Tyson (venti minuti di stralunata intervista durante il Festival di Bonolis) o i 400mila di John Travolta, che l’anno scorso si è regalato un viaggio premio in aereo per farsi massaggiare i piedi dalla Cabello (a proposito, 400mila euro per lei) senza neppure far decollare gli ascolti. Almeno quest’anno si risparmia sull’ingaggio degli ospiti, visto che, per dire, la rivelazione John Legend non costa più di trentamila euro.
Intanto c’è il decreto salvafestival. E dopo il «liberi tutti» del ministro Nicolais, che con la sua circolare ha abbattuto il tetto di 250mila euro ai compensi, le trattative seguono serenamente la loro strada. L’unico che sarebbe rimasto comunque al riparo dalla scure della Finanziaria (scure per modo di dire, visto che è stata subito eliminata per volontà dello stesso governo) è Piero Chiambretti che presenta il Dopofestival per una cifra inferiore ai 250mila, se non altro perché il suo show è in seconda serata e l’Ironia (o la perfidia) della legge tv non tiene conto della creatività.
In ogni caso, martedì, cioè poco prima del debutto del Festival, il direttore generale Claudio Cappon arriverà in consiglio d’amministrazione della Rai con le cifre nero su bianco. E nel frattempo la macchina festivaliera sarà rodata al punto giusto.
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