I coreani invadono la Liguria per il «Viaggio della Fiamma»

Sono stati selezionati dall’azienda «Samsung» che ha scovato in tutto il mondo 1900 tedofori

I coreani invadono la Liguria per il «Viaggio della Fiamma»

Si chiamano Oleg Fedorov, Roman Gerasimenko, Titiana Goldman. Sono solo alcuni dei tedofori che parteciperanno al «Viaggio della Fiamma Olimpica» che sta per toccare la Liguria e che approderà a Savona soltanto il primo di febbraio. Difficile scovare qualche italiano che dovrà, ad esempio, coprire il territorio di Recco, Pieve, Rapallo, La Spezia e Chiavari.
La Liguria infatti si troverà, per così dire, invasa dai coreani ed è anche semplice capire il perchè. Tanto per cominciare ad avviare la selezione dei tedofori in Liguria è stata l’azienda, coreana, della Samsung Electronics che già il 13 giugno ha annunciato l’avvio delle campagne promozionali per rintracciare mille tedofori italiani (mille 900 in tutto il mondo). L’invito era stato lanciato dal campione di sci Alberto Tomba: «Invito tutti a partecipare a questo evento così importante - lo spot dell’ambasciatore di Samsung -, correre con la torcia in Italia è un onore e tutti potranno contribuire al successo di Torino ’06». Ovviamente, oltre ai coreani precettati dall’azienda di elettronica (molti tra i dipendenti), anche i liguri hanno risposto con grande entusiasmo: «Allenarsi - ha scritto Pietro Ferrari nel messaggio di adesione che la Samsung aveva chiesto di compilare - correre, sacrificarsi, non sono una fatica. E’ un privilegio». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il genovese Adriano Milesi: «Ci sono due categorie di persone al mondo. Alla maratona di Roma un atleta si infortuna al polpaccio nei primi chilometri. Dovrebbe ritirarsi ma lui stringe i denti. Allo stadio si sparge la voce di questo atleta che continua a correre fino a sera quando gli altri sono già arrivati. Arriva, stremato, al traguardo. Un giornalista gli chiede il perchè e lui risponde che non era venuto qui per vincere, ma la sua nazione gli aveva chiesto di partecipare e di portare a termine la sua gara. Ci sono due categorie di persone al mondo, chi, ascoltando questa storia ha avuto un brivido e chi no».


Claudio Pesce, classe 1958 ha immediatamente dato la sua adesione: «Dopo la partecipazione alle maratone di Madrid, New York, Venezia, Genova e Milano sarebbe per me un grande onore portare la Fiamma olimpica, simbolo dell’unione dei popoli». Ed è per questo che sabato e domenica coreani e italiani si uniranno in nome dello sport.

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