Milano Dagli studi di X-Factor esce sicuramente un Giro con uno spartito degno di nota, ora attendiamo di conoscere i nomi di chi sarà chiamato a tradurre in watt, le note di una corsa che più rock non si può. Un Giro duro come la pietra del Mortirolo, dello Zoncolan o del Gavia. Un Giro rock, che piace tanto a Contador, ancora indeciso però sul da farsi. «Al momento ho solo un grande obiettivo: il Tour fa sapere il vincitore di un Giro, di un Tour e una Vuelta -. La corsa rosa però è davvero suggestiva. Mi piace molto, ma devo pensarci ancora un po su».
Gli organizzatori del Giro, con il patron Zomegnan in testa, stanno lavorando al progetto. Portare sulle strade dItalia Alberto Contador, il nuovo fuoriclasse dei Grandi Giri, non è un semplice desiderio, ma qualcosa di più. Abbottonato anche lultimo vincitore della corsa rosa, il russo Menchov. «È un Giro che mi piace, tra pochi giorni ci troveremo con i dirigenti della Rabobank (il suo team olandese, ndr) e stileremo il programma, allora saprete se al via di Amsterdam ci sarò anchio».
Armstrong no, Andy Schleck no e suo fratello anche, Carlos Sastre no, Leipheimer più no che sì. Kloeden forse, Cadel Evans idem come sopra. È un Giro bello, che non vedrà Milano (forse nel 2011) e molto difficilmente parlerà straniero. Tra gli italiani vedremo Ivan Basso. «Mi piace molto e penso che noi della Liquigas abbiamo più di un motivo per essere contenti perché disponiamo di più di un corridore in grado di vincere. Oltre al sottoscritto ci sono Pellizotti, Nibali e Kreuziger. Meglio averli in squadra che contro», dice il varesino. E Cunego? «Giro bello e difficile spiega -.
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