Roma

I dati 448 dirigenti ci costano 42 milioni l’anno

Il calcolo è presto fatto: sono 448 in totale i direttori di dipartimento, capi di gabinetto, avvocati, responsabili degli uffici stampa, insomma le figure che contano di Comune, Provincia e Regione. E ai contribuenti, tutti insieme, costano la cifra monstre di 42 milioni e 645mila euro l’anno, qualcosa come 80 miliardi delle vecchie lire. Sono così divisi: 311 lavorano in Campidoglio, di cui 283 a tempo indeterminato e solo 28 a tempo determinato, gli altri 137 si dividono tra via Cristoforo Colombo, la Pisana e palazzo Valentini. Al di là del dato aggregato, il decreto Brunetta consente anche di redigere speciali classifiche, di vedere chi è che guadagna di più. Scorrendo le pagine salta subito agli occhi il nome di Antonino Turicchi, direttore esecutivo del Comune: percepisce quasi 210mila euro lordi l’anno, per la precisione 209.999, esclusa la retribuzione di risultato, «pari al 20 per cento della retribuzione di posizione», come si legge nel documento stesso. Un po’ più indietro si piazza Sergio Gallo, capo di gabinetto di Alemanno, con 193mila euro che, anche in questo caso, non contemplano quel tot in più di cui sopra. Ancora, da segnalare il capo dell’avvocatura Pietro Bonanni e il comandante dei vigili Angelo Giuliani, per entrambi siamo quasi sui 124mila euro. Sono due alla Provincia gli stipendi più alti tra i dirigenti apicali, pari a 193.536 euro e qualche spicciolo, e vanno al direttore generale Antonio Calicchia e a Maurizio Venafro. C’è invece da divertirsi con i dati scaricati dal sito web della Regione, che sviscera persino il trattamento economico dei consiglieri. Si apprende così che oltre all’indennità di base (4.252 euro al mese), c’è una diaria di altri 4mila euro sulla base di 18 presenze mensili, ridotta di 222 euro per ogni giorno di assenza dalle sedute. Inoltre nel pacchetto bisogna mettere un rimborso chilometrico pari «a un quinto del prezzo di un litro di benzina per i chilometri percorsi in andata e ritorno», più privilegi vari tra indennità di fine mandato, assegno vitalizio e assicurazione. Entrando poi nello specifico dei compensi pubblicati sul web, spiccano il direttore del dipartimento Territorio Raniero Vincenzo De Filippis, quello del dipartimento economico e occupazionale Guido Magrini, il capo ufficio di gabinetto Michele Svidercoschi e il segretario generale Francesco Gesualdi. Per ciascuno di loro «l’incasso» è pari a 211mila euro l’anno. Gli altri devono accontentarsi di cifre che oscillano parecchio, sebbene siano decine le figure sparse tra i vari dipartimenti che possono vantare un «pedigree» superiore ai 150mila euro. Alla Pisana, però, ci sono pure quelli che la voglia matta di trasparenza del ministro Brunetta non la gradiscono affatto e non hanno acconsentito alla pubblicazione del loro stipendio.

Per fortuna sono soltanto in tre.

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