I dati Isae

L’instabilità che, in queste settimane, sta caratterizzando il quadro europeo non provoca particolare inquietudine nel mondo imprenditoriale italiano. Uno degli indicatori più importanti, quello relativo al clima di fiducia, mostra infatti segnali piuttosto confortanti. L’Isae ha rilevato nel mese di novembre una crescita della fiducia da parte delle imprese industriali, delle costruzioni e del commercio. Gli indici hanno raggiunto il «top» dal marzo del 2008. In controtendenza, invece, il settore dei servizi di mercato.
La fiducia delle imprese industriali è tornata, dunque, ai massimi dal marzo 2008. Sono stabili i giudizi sugli ordini e sulle scorte, mentre crescono nettamente le attese a breve sulla produzione. Migliorano le aspettative a breve termine anche riguardo l’andamento della domanda. Su base territoriale, il clima è migliore nel Centro-Nord, mentre è stabile al Sud. Sono, in particolare, le piccole e medie imprese a mostrare maggiore fiducia, che invece ha subito una battuta d’arresto nelle medio-grandi.
Anche nel settore delle costruzioni, uno dei comparti tradizionalmente trainanti del Paese, l’indagine dell’Isae riscontra un migliorato clima di fiducia. Gli imprenditori intervistati sono meno pessimisti che nei mesi scorsi per quanto riguarda l’attività di costruzione, e migliorano decisamente anche le prospettive sui piani di costruzione e sui prezzi. La maggior parte degli imprenditori del settore delle costruzioni continua però a trovare ostacoli all’attività, legati sia all’andamento insufficiente della domanda, sia ai vincoli finanziari. Il recupero di fiducia è più elevato nel settore della costruzione di edifici e nei lavori di costruzione specializzati, mentre nel settore dell’ingegneria civile, la fiducia è in lieve diminuzione.
Per quanto riguarda il commercio, gli indicatori dell’Isae rilevano un miglioramento per il terzo mese consecutivo. I commercianti appaiono più ottimisti sulle aspettative delle vendite, degli ordini e dell’occupazione.

Continuano inoltre a percepire un rallentamento della dinamica dei prezzi, sia quella corrente che quella futura. Nella distribuzione tradizionale il clima è migliore rispetto ad altri tipi. Di segno opposto il clima di fiducia che si respira nel settore dei servizi di mercato.

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